“Ho fatto sesso con un delfino, no animaliafobia…”

Vox
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Si allunga la lista dei malati mentali con perversioni sessuali.

Eliminati i tabù che ci dicono ‘retrogradi’ sulle relazioni interrazziali e omosessuali, siamo ora passati a quelle ‘inter-specie’. E dopo cani, capre, mucche, asini, cavalli e pony è la volta dei delfini. Si, proprio loro.

Questa è la storia di Malcolm Brenner, che si batte contro quello che definisce ‘assurdo pregiudizio contro il sesso con i mammiferi acquatici’. E’ il ‘pansessualismo’.

Malcolm Brenner

L’uomo, dice di avere fatto sesso con un delfino ed avere avuto con l’animale una “relazione che è andata avanti per un anno”.  Dice che è accaduto solo perché lei – la delfina – lo ha sedotto.

Lo racconta in un documentario dal titolo ‘Dolphin Lover’, Malcolm Brenner, 63 anni.

“Ha annunciato le sue intenzioni posizionando se stessa in modo che che mi sfregassi contro di lei”.

“In un primo momento l’ho scoraggiata, non ero interessato. Dopo un po ‘ho pensato’ se questa fosse una donna avrei tutte queste razionalizzazioni e scuse?”.

“E ‘stato quando il parco era chiuso che abbiamo eluso con successo il delfino maschio così abbiamo potuto trascorrere del tempo da soli”.

“Ho iniziato a strofinarmi lungo la sua schiena, ‘lavorandole’ le pinne e la coda”.

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“E mentre la strofinavo e muovevo la mano verso la sua coda, Dolly lentamente rotolava lungo il suo asse”. Un segno, per lui, del suo ‘desiderio’.

Una volta, i malati mentali li internavano, oggi li intervistano.

Le cose poi diventano leggermente ‘pesanti’, nel racconto dell’uomo.

Malcolm Brenner

Al tempo della ‘relazione’, nel 1971, Brenner era un fotografo e aveva accesso alla piscina presso il primo parco a tema di Sarasota, in Florida, dove viveva e dove la povera delfina era rinchiusa.

Brenner ha già parlato del suo incontro in un romanzo intitolato Wet Goddess, la ‘dea bagnata’, un volgare doppiosenso.

Parlando al Mirror la scorsa estate , ha detto: “C’è qualcosa di trascendentale nel ‘fare l’amore con un delfino’.

Qualcuno direbbe che Sarasota era una città dove l’amore conta. E aprirebbe un registro per registrare le coppie uomo-delfina, in nome del loro ‘diritto a vedere riconosciuto il loro amore’. E perché no una casa popolare in riva al mare, perché i due possano ‘vivere’ la loro ‘storia’? Non sarete mica specisti?

Non aprite il vaso di pandora, uscirà qualsiasi cosa.

 

 




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