Palermo: 677mila euro per dare casa a 30 ‘profughi’

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A Palermo è stata aperta una “casa per immigrati”, ospiterà 30 di loro per una spesa di 677.000 euro. Il progetto, della durata di tre anni, ha come capofila il famigerato centro Astalli di Palermo e coinvolge anche il comune, il centro Astalli di Roma e il centro di studi e ricerche “Giuseppina Arnao”. Finanziato dai contribuenti con 677 mila euro era gia’ partito nel 2008 con la ristrutturazione dei locali, consegnati nell’aprile del 2014.

Il centro Sprar, in questo momento, accoglie gia’ 27 immigrati nigeriani, maliani e del Burkina Faso. Clandestini, visto che in quei paesi non c’è guerra.

In una città dove i senza casa sono migliaia. A Palermo, come in tutta Italia, sono sempre di più le persone che, perdendo il lavoro, non riescono più a pagare l’affitto e finiscono per strada.

C’è, ad esempio, T., 59 anni, la licenza media. Da cinque anni abita, con altri, in una struttura di fortuna: «Sono arrivato dopo le gravi difficoltà economiche – dice – dettate dalla morte dei miei genitori. Nel 2011 sono pure caduto rompendomi il femore e da quel momento sono rimasto con una invalidità del 67% che non mi ha fatto riconoscere la pensione».

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Poi c’è P., 46 anni: «Ho dormito soltanto una notte per la strada – racconta -. Anche io non ho più i genitori. Sarei disposto a fare qualsiasi lavoro pur di avere una casa e potere dormire in un posto tutto mio».

Il più anziano è L., 65 anni, che è in attesa di prendere la pensione sociale. Con competenze da tipografo, ha avuto sempre un grande senso del lavoro: «Sono stato accolto molto bene, sempre con affetto e rispetto – dice -. Ho cercato di non dare mai problemi a nessuno evitando sempre questioni e litigi. Adesso spero di uscire da qui quando avrò la certezza di riscuotere la mia pensione sociale. Fino a quando avevo 52 anni ho fatto tanti lavori anche se prevalentemente in nero. Ho dormito anche in strada e capisco che significa non avere più alcun riferimento dopo che perdi tutto».

C’è anche una maestra, è S. di 63 anni: «Se sono arrivata fino a qui – dice – è perchè nella mia vita ho avuto parecchie traversie, vessazioni e tribolazioni tali da farmi perdere tutto. Sono una figlia adottiva che non ha più i genitori adottivi in vita. In questo luogo ho imparato ad accettare la convivenza con persone molto diverse da me».

C’è anche chi si è ritrovato senza lavoro molto presto e non riesce più a trovarlo, come S., una donna di 47 anni. «Non ho più i genitori e ho perso anche il rapporto con gli altri familiari. Mi sono trovata molto sola e bisognosa di tanto aiuto soprattutto di un luogo sicuro dove dormire e trascorrere la mia giornata. Spero tanto di riuscire ad avere un giorno un lavoro e una mia casa».

Niente casa da 630.000 euro per loro: sono italiani.




2 pensieri su “Palermo: 677mila euro per dare casa a 30 ‘profughi’”

  1. belli e bravi e nello stesso tempo idioti e traditori di chi non paga una bolletta e equitalia gli leva la casa VERGOGNA!!!!!!!

I commenti sono chiusi.