In provincia di Enna è attiva una centrale a biomasse da 21,7 MW di potenza, un mostro mangia legna insomma (all’occorrenza sarà un delizioso inceneritore!!). L’azienda che gestisce l’impianto, la Sper Spa, composta da 2 società: la italo-tedesca RWE Innogy che detiene l’80%, la Fri-El Green Power con il 20%, ha siglato un contratto con la Regione Siciliana per il disboscamento delle aree del centro Sicilia per ricavarne legna da bruciare nella centrale.
10 MILA ettari di bosco nel cuore della Sicilia rasi al suolo da poter utilizzare in 10 anni. Questo prevede l’accordo tra la Regione e la Sper Spa. Di assurdità questo accordo ne ha parecchie, dal danno ambientale che si rischia, fino al serissimo rischio idrogeologico al quale si sta sottoponendo il territorio, dall’enorme quantità di alberi tagliati con conseguente distruzione del paesaggio, fino all’enorme quantità di CO2 immessa nell’aria bruciando tutta questa legna, ma alla fine il dato che salta di più all’occhio è che la Regione in tutto questo non ci sta guadagnando nulla, anzi ci sta facendo la figura del pollo, se ovviamente riteniamo che le scelte siano fatte in buonafede, altrimenti non si tratterebbe più di ingenuità ma a quel punto dovrebbe intervenire la magistratura. Sapete perché dico questo?
Perché la Regione ha dato alla Sper Spa la possibilità di disboscare per 10 anni 10 MILA ettari di terreno per soli 4,3 milioni di euro per tutto il periodo contemplato (430 mila euro all’anno), mentre la stessa Sper dalla vendita dell’energia elettrica al gestore della rete, ne ricava circa 40 MILIONI di euro all’anno! Insomma un vero affare per il privato e la solita fregatura per il pubblico. È il momento di agire per fermare tutto ciò. Abbiamo chiesto all’Assessore di convocare i Sindaci dei comuni interessati per sentire i loro pareri, abbiamo chiesto di visionare il contratto siglato fra Sper e Regione ed infine abbiamo presentato una mozione per impegnare il governo regionale a sospendere, controllare e, nel caso, revocare tutte le autorizzazioni.
Gli ambientalisti pensano all’Amazzonia e all’Indonesia, sarebbe il caso di pensare al territorio che ci circonda. Identità e territorio sono inscindibili.
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