Procura sequestra palazzine occupate da clandestini: ma con calma…

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Il giudice ha disposto il sequestro delle palazzine olimpiche dell’ex Moi a Torino, occupate dai sedicenti profughi che le utilizzano come base dello spaccio. La zona è stata teatro, nelle ultime settimane, di violenze da parte degli immigrati

Il provvedimento è stato emesso dal gip Luisa Ferracane su richiesta della procura, da parte del pm Paolo Borgna. Con qualche anno di ritardo. E’ stato comunque delegato alle forze di polizia, e in particolare alla Digos, il compito di sgomberare le palazzine “con i tempi e le modalità più opportune in base alle esigenze di ordine pubblico e sociali del caso”.

Il PD ha subito chiesto che siano trovate sistemazioni alternative e non è specificato se lo sgombero debba scattare subito. Le modalità dell’intervento potranno essere messe a punto solo dopo un confronto con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – al quale partecipano anche rappresentanti del Comune – che si riunirà nei prossimi giorni. Fassino farà di tutto perché i clandestini rimangano a spacciare nelle palazzine pubbliche costruite con i soldi dei contribuenti.

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“Il Comune si assuma le proprie responsabilità collaborando alla rimozione dei cosiddetti profughi occupanti” dice il capogruppo di Fratelli d’Italia in Sala Rossa, Maurizio Marrone, commentando la decisione del tribunale. “Il buonismo del Pd – aggiunge – è sconfitto. hanno vinto, invece, le nostre manifestazioni anti-degrado che hanno dato voce all’indignazione dei cittadini di Lingotto nonostante le intimidazioni degli squatter e la militarizzazione del quartiere da parte delle forze dell’ordine”.

Aboubakar Soumahoro, dell’esecutivo nazionale dell’Unione sindacati di base Usb: “Non stiamo parlando di turisti ma di esseri umani fuggiti da una guerra. Non è una questione di ordine pubblico: i rifugiati, che non abitano lì per caso, sono il risultato delle scelte fallimentari del Piano emergenza Nord-Africa costato un miliardo e mezzo di euro. L’unica soluzione è rimanere nelle case dell’ex Moi e non accettare lo sgombero. Cosi non risponderemo alle provocazioni di chi cerca e vuole strumentalizzare la nostra condizione”.

Non c’è alcuno di quegli africani che sia ‘fuggito dalla guerra’, l’unica cosa fuggita sono le parole dal senno di questo presunto ‘sindacalista’.