Tema in classe:” Spiega ad un tuo compagno leghista perché l’immigrazione è una risorsa”

Vox
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Questa la traccia che un’ insegnate di Lettere, evidentemente assente il giorno in cui distribuivano la Vergogna, ha presentato alla terza classe dell’Istituto Tecnico Ceccato, del Comune di Thiene, in quel di Vicenza.

Come si possa dare un tema del genere in una scuola di un paese (che si dice) democratico, è inconcepibile.
Sempre che al limite, il tema non volesse essere una prova di sforzo dialettico: un po’ come dare un tema in cui si deve dimostrare all’amichetto di banco che la Terra è piatta.

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A fare luce sulla vicenda dell’Istituto Ceccato, è Michele Pesavento, della segreteria politica della Lega di Vicenza, che attacca ed invita il preside « a vigilare su chi ha confuso l’istituto Ceccato con una tribuna elettorale» e la docente in questione «a lasciare a casa tessera e ideologie politiche».
Interessante leggere la traccia per intero:
« Dopo aver preso in considerazione i dati sull’immigrazione in Italia e dopo aver letto l’articolo – si legge nel documento diffuso – scrivi un testo argomentativo in cui persuadi un tuo compagno leghista che il fenomeno migratorio non è un problema, bensì una risorsa ».

Quindi, prima si mostrano dati a proprio piacere sull’argomento; (chissà che dati poi, magari quelli della percentuale di pil derivata da introiti d’immigrati, come se questo di per sé significasse qualcosa).
Poi si fa leggere qualche articolo ( forse di Buzzi?); e infine si fa anche il riferimento ad un partito.
Roba da Corea del Nord, da paese totalitario, non democratico.
Il consigliere regionale della Lega Nord Nicola Finco, interviene sulla vicenda, ricordando il caso sollevato da lui stesso sulla presenza dell’eurodeputata Alessandra Moretti, candidata alle elezioni regionali venete per il Pd, ad una festa di un istituto comprensivo di Arzignano prima di Natale.

Il ‘Pensiero unico’ è sempre più asfissiante: come se non bastassero le propagande subdole di media e telefilm, ci si mettono i vari insegnanti usciti dal ’68, costole di pd et similia, a sfruttare il loro ruolo per manipolare le coscienze dei ragazzi; come si vuole, per definizione, in un totalitarismo.
E sembra proprio una caratteristica intrinseca di chi sostiene il ‘politically correct’, quella di volerlo imporre nelle scuole: con elogi dell’immigrazione oppure recite per educare i bambini alla bontà dell’unione gay.; tanto per fare piccoli esempi.
Licenziamenti per chi sfrutta il proprio ruolo di lavoro, per fare propaganda spicciola.
Fuori la politica ( peraltro demente) dalla Scuola.