Bitonci rimpatria (a sue spese) i primi romeni

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Massimo Bitonci rimpatria i primi due romeni grazie al “Fondo per il rimpatrio degli stranieri” – tutti soldi di privati, compresi quelli del Sindaco.

“Si tratta di due giovani sulla trentina, provenienti dal sud della Romania – spiega il sindaco – Con una coppia di amici, avevano lasciato la loro casa per venire in Italia e svolgere lavori occasionali. Giunti a Padova, dopo pochi giorni avrebbero esaurito il denaro a loro disposizione e sarebbero finiti, secondo quanto hanno raccontato, in mezzo ad una strada, con l’impossibilità, vista la crisi economica, di trovare un lavoro.”

 

“Molti rumeni sono convinti che l’Italia sia il Bengodi e che qui sia possibile trovare lavoro e guadagnare rapidamente. Persone oneste, ma male informate, che dopo pochi giorni dall’arrivo, sperimentano l’incontro sconvolgente con la realtà”.

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Da statistiche, il 90% viene in Italia consapevole di razziare quello che può razziare. Perché non vengono in Italia i ‘romeni normali’, viene il peggio di quella società.

“L’Italia non è l’America e che il lavoro qui manca anche per i nostri”, conclude Bitonci.

Basterebbe togliere la firma dal trattato di Schengen e ripristinare le frontiere orientali, perché solo le frontiere difendono i più deboli dall’immigrazione: le donne dagli stupri, gli anziani dalle rapine e i lavoratori dalla concorrenza low-cost.

L’iniziativa di Bitonci è meritoria, visto che come sindaco non può fare di più. A differenza delle iniziative simili messe in atto da alcune amministrazioni con soldi pubblici, qui viene pagato solo il biglietto di andata, non vengono dati altri soldi.




2 pensieri su “Bitonci rimpatria (a sue spese) i primi romeni”

  1. Sarebbe più bello se questa iniziativa fosse applicata maggiormente sugli immigrati arabo-islamici e africani subsahariani.

    1. Volevo dire anche su quegli altri immigrati, perché certamente chi delinque qua va sanzionato pesantemente ed espulso a calci nel culo a prescindere dalla provenienza. Sia ben chiaro.

I commenti sono chiusi.