Consigliere PDL: “Dobbiamo contaminarci con i migranti”

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ROVERETO – Una partita di calcio tra migranti – è così che lui definisce i clandestini – e consiglieri comunali per superare le differenze e conoscersi meglio. È l’oscena proposta che tal Ciro D’Antuono (foto), consigliere comunale di Alleanza per Rovereto, rivolge ai colleghi consiglieri della città.

Il caso è questo:

L’idea è nata dopo le proteste di Borgo Sacco contro l’arrivo di 90 clandestini provenienti da Marco, dal celeberrimo centro dello stupro: gli abitanti sono scesi in piazza.
Ma secondo il personaggio:”L’integrazione passa solo dalla contaminazione. E per far questo bisogna dare a tutti la possibilità di mettere a frutto i propri talenti per la comunità”.

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Qualcuna l’hanno già contaminata, a Rovereto.

Fondamentale è, secondo il consigliere di Alleanza per Rovereto, «capire cosa li ha spinti (i migranti) a venire qui. È per far questo bisogna conoscersi». E arriviamo così alla proposta della partita di calcio. Che nella visione di D’Antuono dovrebbe coinvolgere i migranti e i membri del consiglio comunale, in quanto – spiega D’Antuono – questi ultimi rappresentano la comunità. E si sa che «le amicizie che nascono sui campi da calcio non terminano alla fine dell’incontro, ma generalmente sono amicizie che lì nascono consolidandosi però anche in altre occasioni».

D’Antuono è esponente del PDL: «Infatti, è una proposta mi personale. Ma penso che il Pdl sia composto da tante anime, tra le quali quella cristiano-cattolica, che è quella che più mi rappresenta. Il mio punto di riferimento su questo tema sono prima di tutto le parole di Papa Francesco». E’ tutto chiaro. Peccato che Bergoglio, i migranti, non li accolga in Vaticano.

Dicono che i politici rappresentano una nazione, ma nel caso italiano non è vero. E’, piuttosto, in atto una selezione al contrario: i più stupidi vanno avanti. Non per nulla, abbiamo il premier abusivo che abbiamo.