Roy Naim, 30 anni, attivista pro-clandestini, apparve sulla copertina di TIME del giugno 2012, sotto il titolo: “Noi siamo americani, solo non legalmente”. Tipico titolo da ermafroditi della stampa.
Due anni dopo, l’altro giorno, si è scoperta la vera attività di Naim,. Proprio come Buzzi e Odevaine, anche lui nascondeva altri ‘interessi’, dietro la copertura dell’immigrazione.
Gli agenti federali americani hanno scoperto che l’attivista commerciava in video pedofili acquistati da un altro pervertito in Louisiana.
Naim è stato condannato per sfruttamento e possesso di pornografia infantile, che prevede un periodo di almeno il 15 anni di carcere.
L’attivista pro-immigrati non ha mostrato alcuna reazione al verdetto. Una volta scontata la condanna verrà espulso verso il proprio paese, Israele. Dove i clandestini non li mettono in copertina, ma in una prigione nel deserto del Negev. E fanno bene.
Non è quindi solo una questione italiana, ovunque ci sia immigrazione, se scavi, trovi la kyenge.
Sarà un caso, che tutti i pro-immigrazione sono anche ladri – quando va bene – o peggio, quando va male? Deformazione professionale.