Anche in provincia di Torino il Presepe è vietato

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Non c’è nulla da fare, le scuole italiane sono off limits per le nostre tradizioni: anche Leinì, paese di 15 mila abitanti in provincia di Torino, il direttore della scuola elementare Anna Frank ha negato il permesso di realizzare il presepe nell’istituto. La scusa: «Per una questione di sicurezza, per motivi di organizzazione – ha spiegato a genitori e docenti il dirigente scolastico Piero Bottale, poi la ragione vera: e anche per rispetto della cultura di tutti». Perchè, ha sostenuto, «accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno». Il Presepe è ‘soverchiante’, mai quanto l’ignoranza di qualcuno che ha studiato tanto, e non ha capito nulla.

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Ma anche a Torino la gente normale reagisce: “Vogliamo far crescere i figli secondo il nostro credo”, hanno detto i genitori, e si sono organizzati.

Intanto, il leghista Borghezio ha allestito un presepe al Parlamento di Bruxelles, che è il sancta sanctorum della massoneria: «Un messaggio rivolto a tutti – ha sostenuto – qualche sia il loro credo religioso, contrariamente a quanti ritengono nella loro ignoranza di doverlo proibire perché fattore di esclusione».