INIZIANO ‘ESPROPRIAZIONI’ CASE PRIVATE PER DARLE AI CLANDESTINI
Cardito – Protesta contro la Mafia dell’accoglienza in via Donadio, a Cardito, in provincia di Napoli. Un uomo ha tentato di darsi fuoco dopo essersi cosparso di benzina, per bloccare l’apertura di un centro di accoglienza per immigrati nel suo appartamento, che si trova in un mini-condominio con un unico ingresso e passaggio su un solo balcone.
Oltre venti gli immigrati che la prefettura ha regalato all’ennesima coop che specula sull’immigrazione. A concedere alla Onlus gli alloggi uno dei proprietari dell’altro appartamento, che non abita lì ovviamente, e vuole guadagnare con Mare Nostrum. L’altro, disperato, non vuole che la sua famiglia condivida casa con venti clandestini africani.
«Sono arrivati con gli ultimi sbarchi in Sicilia, hanno bisogno di riposo e tranquillità», spiega il novello Buzzi, Giulio Riccio, tra i responsabili del raggruppamento di cooperative Less di Napoli, che hanno partecipato a una gara di appalto ed affittato i due appartamenti nello stabile di via Donadio. Vergogna, piccoli Buzzi crescono, cooperative succhia soldi.
Giuseppe, il capofamiglia che abita nello stabile: «Io mi troverei a condividere molti dei nostri spazi privati. Non è un problema di razzismo, ma non riusciamo a comprendere come si possa consentire che in un’abitazione privata possano entrare venti persone».
E’ incredibile che si possa imporre ad un cittadino di coabitare con venti clandestini, solo perché qualcuno – coop e alcuni proprietari di case e hotel – lucra sull’immigrazione. Come può, il prefetto, consentire l’abitabilità di una appartamento per 20 persone? Prefetti sciagurati e illegittimi.