Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso di una conferenza stampa ad Ankara, dove ha incontrato il turco Recep Erdogan, ha affermato che la posizione della Ue sul gasdotto South Stream”non è costruttiva”, e la Russia potrebbe decidere di “ri-orientare le forniture di gas”.
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Intanto Mosca ha offerto uno sconto del 6% sulle forniture ad Ankara a partire dal 2015, proprio per ‘staccarla’ dal progetto Nabucco, che è quello sponsorizzato dagli Usa e dai suoi servi UE: progetto nel quale la Turchia è centrale. Mossa geniale, mettersi nelle mani del nuovo sultano, da parte europea.
Sull’approvvigionamento energetico si sta giocando una partita senza esclusione di colpi, con l’Arabia Saudita impegnata nel far crollare i prezzi per boicottare la rivoluzione dello ‘shale gas’ americano – molto più inquinante – che a questi livelli di prezzo non è più conveniente estrarre.
Ma questo tracollo improvviso del petrolio, potrebbe dare il via a nuovi disordini in aree delicate del Vicino Oriente e del Nordafrica. E Isis aspetta.
Alcuni media italiani hanno visto la mossa saudita come negativa per ISIS che possiede alcuni pozzi coi quali si finanzia, il che è demenziale. E’ molto più negativa per i governi di alcuni paesi del Golfo, per la Libia e l’Algeria.