Okaka: “In nazionale sono italiani come me”

Vox
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Ormai i media di distrazione di massa rasentano il ridicolo – anzi, lo hanno attraversato da tempo. Tanto che il ballerino e giornalista a tempo perso Zazzaroni, ha invitato nella sua trasmissione radiofonica a parlare di ‘chi deve giocare in nazionale’, nientepopodimenoche il calciatore della Sampdoria Okaka!
E lui, che è stato convinto dalla cultura dominante veicolata dai media di essere ‘italiano’, si è espresso sulla questione dei calciatori naturalizzati: “In azzurro solo chi è italiano”.

E lui, ovviamente, sarebbe italiano.

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Vige una grande ignoranza. Non esistono i ‘naturalizzati’ in Italia, perché il tempo di residenza sarebbe troppo ampio per essere utile ad un giocatore, esistono i figli o nipoti di italiani nati all’estero che, senza ombra di dubbio, sono italiani che vengono definiti ‘oriundi’. Giuseppe Rossi, ad esempio, è nato negli Usa da genitori italiani (probabilmente neanche loro nati in Italia, ma non sappiamo). Certo, in questo modo si rischia di dare il via ad un mercato di falsi oriundi con lontani trisavoli forse italiani, ma questo è un altro discorso. Il discorso evidente, è che mentre Rossi è italiano, Okaka e l’ex ghanese non lo sono. Lo sono legalmente, ma le leggi cambiano.

E diremmo lo stesso di Omar l’eschimese.

Il problema è che la propaganda è talmente assordante e priva di contraltare, da non lasciare spazio al dissenso.  Molti non capiranno nemmeno l’articolo, tanto sono condizionati dal lavaggio del cervello quotidiano: per loro, un africano in nazionale – cosa anormale fino a qualche anno fa – è ‘normale’. E se non la pensi così, sei razzista. Al rogo.

Ma noi la pensiamo in altro modo. Non è che un’oca diventa gallina perché nata in un pollaio: conta di chi sei figlio, non dove nasci.




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