ROMA – Non ostante abbiamo danneggiato la struttura, e si siano presi a coltellate e sprangate, sono solo 5, i ‘ragazzi’ stranieri coinvolti negli scontri di martedì sera ad essere trasferiti dal centro “Le betulle” dell’Infernetto. Ma non in un carcere, bensì in un altro centro della capitale. Sempre di CL, azionista di riferimento del partito di Al Fano.
Gli altri diciannove restano. Lo chiarisce l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma. Sono sempre i presunti minorenni di Tor Sapienza. Quei ‘bravi ragazzi’.
Non ostante le proteste dei residenti, i clandestini restano nel centro per malati di Alzheimer.
Intanto, per sabato 22 novembre è stato organizzato un corteo di protesta davanti al centro. Intanto c’è timore all’Alessandrino, quartiere adocchiato da Marino per l’invio di altri ‘profughi’. Nel quartiere sono già apparsi i primi manifesti contro gli immigrati: a scanso di equivoci.
“La situazione ci preoccupa moltissimo, una protesta con accenti così razzisti è del tutto inaccettabile. Siamo anche di fronte a un clima di confusione e disinformazione – blatera Carlotta Sami, che ha ereditato il posto della Boldrini alla famigerata UNCHR – la strumentalizzazione che si sta facendo sulla condizione del rifugiato è gravissima. Non si tratta di persone che portano degrado, ma migranti che hanno diritto ad essere protetti e accolti. Non sono clandestini. Queste sono persone che vivono in condizioni difficili, che hanno perso tutto, che scappano da guerre e persecuzioni – aggiunge- Sono minori senza famiglia che abbiamo il dovere di tutelare. E non perché l’Italia ha firmato qualche trattato internazionale, ma perché lo dice la nostra Costituzione, che tutela noi come i rifugiati”. La Costituzione tutela i cittadini, non ‘chiunque metta piede in Italia’. La fantasia onirica dei ‘poveri rifugiati’ vive solo nelle teste vuote di questi privilegiati con stipendi monstre dell’Onu. Pagati per importare degrado in Italia.