Vietato parlare di ‘checche’: è ‘omofobia’

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Nuovo esilarante ‘picco’ del politicamente corretto. Stavolta, la ‘pietra dello scandalo’ sono le parole del tecnico aretino Ezio Capuano, che dopo la terza sconfitta in trasferta consecutiva, ai microfoni si scaglia contro i suoi giocatori e usa frasi forti e colorite: “Prendere gol in superiorità numerica al ’90 è vergognoso, non lo accetto. Se avessi perso in maniera diversa non avrei detto nulla, però in campo le checche non vanno bene. In campo devono andare gli uomini con le palle e non le checche”. 

Non l’avesse mai detto. Si è scatenata la cagnara gayfriendly: omofobo!

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Che poi, è evidente il significato metaforico e non diretto agli omosessuali.

Durante l’intervista il tecnico era stato politicamente scorretto anche su altro: “Eravamo due contro uno e potevamo puntare verso l’esterno, ma poi abbiamo perso palla e va a cagare. Se sono arrabbiato con Montini? Glielo dico in faccia, deve andare a lavare i panni un giocatore che fa una cosa del genere al ’90”.

Dopo Optì Poba, il calcio somiglia sempre più ad una sacca di resistenza semantica al totalitarismo del politicamente corretto. Che è un linguaggio da ‘checche’ culturali. E molte ‘checche’ non sono omosessuali.




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