Studio: “Ebola sopravvive su superfici per 50 giorni”

Vox
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Una nuova ricerca ha scoperto che il virus di Ebola può sopravvivere sulle superfici per più di sette settimane, sotto determinate condizioni.

Durante gli esperimenti, il Defence Science and Technology Laboratory del Regno Unito (DSTL) ha rilevato che il ceppo Zaire del virus continua a vivere nei campioni conservati in vetro a bassa temperatura per almeno 50 giorni.

I test sono stati inizialmente condotti da ricercatori DSTL nel 2010, il ceppo studiato è uno dei cinque sta infettando persone nel mondo.

I risultati vengono utilizzati dall’Agenzia Pubblica della Sanità in Canada.

Ebola è stato scoperto nel 1976 ed è un membro della famiglia Filoviridae.

Questa famiglia comprende ebolavirus Zaire (ZEBOV), che per primo è stato identificato nel 1976 e finora il più virulento; Sudan ebolavirus, (Sebov); Ebolavirus Tai Forest; Ebola-Reston (Rebov), e Bundibugyo ebolavirus (Bebov) – le specie più recenti, scoperte nel 2008.

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Nello studio scientifico, ‘The survival of filoviruses in liquids, on solid substrates and in a dynamic aerosol’, Defence Science and Technology Laboratory del Regno Unito (DSTL) ha testato due filovirus su una varietà di superfici.
Questi erano Marburgvirus Lago Vittoria (Marv), e Zaire ebolavirus (ZEBOV).

Ciascuno è stato collocato in campioni di tessuto e testati per la capacità di sopravvivere in diversi liquidi e su diverse superfici a diverse temperature, per un periodo di 50 giorni.
Se conservato a 4°, fino al giorno 26, entrambi i ceppi del virus sono stati estratti con successo; ZEBOV sul campione di vetro, e Marv sia sul vetro che sulla plastica.

Fino al giorno 50, l’unico campione a resiste è stato il virus ZEBOV.

‘Questo studio ha dimostrato che i filovirus sono in grado di sopravvivere e rimanere infettivi per lunghi periodi di tempo sospesi in liquidi o su superfici’, hanno spiegato i ricercatori.

‘I dati di questo studio estendono le conoscenze sulla sopravvivenza dei filovirus in condizioni diverse e forniscono una base con cui valutare e gestire il rischio.’