Caos Globale: investitori pagano governo tedesco perché prenda i loro soldi – GRAFICI

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In un altro segno del clima di caos economico globale, il prezzo del greggio WTI è sceso sotto gli 80 dollari per la prima volta dal giugno 2012.

Questo, con una situazione geopolitica tutt’altro che rassicurante, ha una sola motivazione: recessione globale.

petrolio

Un tracollo così repentino del prezzo del petrolio, lungi dall’avere riflessi positivi sull’economia reale, rischia di accelerare il tracollo dei mercati e l’aumento dello spread.

Se i prezzi del greggio rimangono bassi – ovvero ad un livello sotto il break-even fiscali di molti paesi produttori – per lungo tempo, quasi tutti i principali produttori di petrolio dovranno iniziare ad attingere dalle loro riserve in valuta estera per finanziare i propri stati sociali e l’apparato militare.

Il prezzo necessario a coprire il bilancio è di $ 130 per l’Iran, 115$ per Algeria e Bahrein, 105 per l’Iraq, la Russia, e la Nigeria, e quasi 100 dollari anche per Abu Dhabi. Gli stessi sauditi sono probabilmente ben al di sopra dei 90 ormai.

Ciò significa che essi dovranno vendere le obbligazioni estere accumulate e disinvestire attività, partecipazioni e oro per coprire la differenza.

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Questo accelererà il crollo dei mercati e il rialzo dei rendimenti dei titoli di paesi come l’Italia.

La scala di questo potrebbe essere enorme, e giunge in un momento in cui la Cina (che sta per crollare economicamente) ha smesso di accumulare riserve, eliminando la più grande fonte mondiale di nuovi acquisti.

Un altro segno dello ‘stress’ globale è la corsa ad acquistare titoli tedeschi.

Un calcolo fatto da M&G, rivela che di due terzi dei titoli tedeschi sono ora acquisiti con rendimento negativo.

Significa che 2 investitori su 3 prestano denaro al governo tedesco e lo pagano per tenere questo denaro. Dimostra il caos: preferiscono perdere con certezza lo 0,01% del capitale, pur di non rischiare di perderlo tutto.

Ecco il grafico:

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