Stavolta a pubblicarla, per dimostrare che gli immigrati spalano e non guardano gli altri spalare, è una nostra vecchia conoscenza, il poco noto sito butac.it, che si vanta di svelare le bufale, e invece le bufale le inventa. Tutte a senso unico. Tutte per fini politici evidenti. Quasi in modo stucchevole, anche se un po’ ci diverte.
L’immagine la copiamo e incolliamo direttamente:
Come nel caso già evidenziato – La bufala degli immigrati che spalano fango – basta guardare la parte in basso della foto, per rendersi conto che siamo – eravamo – nel 2011.
Sono le solite foto opportunity fatte in accordo tra un’associazione xenofila (‘Nessuno è straniero) e la ‘autorevole’ Repubblica. Pochi minuti di spalata per propaganda. Non per nulla sono tutti ‘concentrati’, e non sparsi, come sarebbe normale se fossero volontari casuali e non una piccola claque organizzata. Probabilmente dietro compenso, ma questo non possiamo dimostrarlo, possiamo solo intuirlo.
Insomma, sono talmente tanti, gli immigrati a spalare, oggi, a Genova, da dover ricorrere a foto fasulle di tre anni fa.
E in effetti, e questo è comico, a supporto delle proprie tesi, il simpatico sito, porta proprio l’autorevolissima Repubblica.
Che se ne è uscita con il solito articolo al limite del diabetico:
Ma senza presentare alcuna foto a sostegno di quanto scritto. Non hanno fatto in tempo.
Naturalmente, nei prossimi giorni, faranno in modo di farne tante, di queste foto opportunity. Basta raccattare qualche africano, costa poco.
E già che ci siamo, l’articolo riporta questa notizia:
Dopo l’alluvione di tre anni fa si erano presentati con le vanghe indossando una maglietta con uno slogan: “Nessuno è straniero “. Un centinaio di venditori ambulanti senegalesi, guidati da Mamadou Bousso, da oggi torna a dare una mano. E c’è una storia in più da raccontare, quasi surreale.
Molti dei senegalesi non sono ancora in regola con i documenti: le cartelle con la richieste di permesso erano custodite in quell’ufficio immigrazione della questura che è stato sommerso da acqua e fango, dopo che l’auto blindata della scorta di monsignor Bagnasco – trascinata da una valanga di detriti – giovedì notte ne ha sfondato la vetrata. Addio cartelle e richieste di permesso. Ma loro sono di nuovo lì, a spalare fango. Perché nessuno è straniero.
Ma guarda che caso, tutti questi clandestini avevano ‘casualmente’, presentato i documenti nella questura colpita. Che sfortuna!
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