L’UE dà il via all’invasione africana del calcio italiano

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E non solo del calcio

Tutto questo a causa della sconosciuta convenzione di Cotonou: un accordo con gli stati di Africa, Caraibi e Pacifico firmato – a insaputa dei cittadini dei vari Paesi UE – dall’Unione Europea.

Con la finalità, dice, di eliminare la povertà e favorire la progressiva integrazione. Ma, a parte il non aver chiesto agli europei se desiderino ‘integrarsi’ con gli africani, cosa c’entrano giocatori milionari con la ‘riduzione della povertà’?

Se la convenzione venisse recepita dalla federazione i giocatori di 79 Stati appartenenti a queste aree non sarebbero più extracomunitari. Tutti dentro.

La convenzione è stata già recepita dalla federazione della pallacanestro e, se la Figc non dovesse allinearsi con il resto dell’Europa, potrebbe essere imposta dalla democratica UE, come per la famigerata sentenza Bosman del 1991, che portà alla distruzione delle peculiarità nazionali dei clubs e all’allargamento senza limiti di giocatori comunitari tesserabili.

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La Convenzione di Cotonou, firmata nella capitale economica del Benin il 23 giugno 2000 tra i paesi ACP ed i paesi dell’Unione Europea, elimina le barriere commerciali tra i questi paesi e quelli prigionieri dell’Unione Europea.

E se l’invasione di mezze calzette africane nel nostro calcio è un problema, ancora più problematica l’apertura dei commerci ai prodotti agricoli africani: più ebola per tutti. E meno soldi per i nostri agricoltori messi in concorrenza con gli accattoni di mezzo mondo.

E’ evidente che la UE è nata per destrutturare le nazioni e le conquiste sociali fatte negli ultimi due secoli dai lavoratori.

Come può esserci democrazia, quando un organismo sovranazionale firma, a dispetto dei cittadini dei propri stati membri, una convenzione di tale portata?




Un pensiero su “L’UE dà il via all’invasione africana del calcio italiano”

  1. Sono sicuro che dietro ci sono i procuratori, i quali hanno ormai più potere dei presidenti federali e dei presidenti e dirigenti dei club. Loro dall’importazione massiccia di bidoni dall’Africa ci guadagnano un sacco di soldi.

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