La Digos di Reggio Emilia ha chiuso le indagini sulle irregolarità segnalate durante le operazioni di spoglio dei seggi elettorali n. 7 e n.149 in città, relativamente alle elezioni del 25 Maggio 2014.
Al termine delle indagini ha deferito alla Procura della Repubblica D.P. di 58 anni, poiché “inconfutabilmente ritenuto l’autore materiale che scientemente, ricoprendo l’incarico di presidente della sezione elettorale n.7, ha fraudolentemente alterato, durante le fasi dello spoglio, almeno 31 schede elettorali del seggio da lui presieduto, falsificando di proprio pugno i nomi delle preferenze in favore di due candidati della lista del Partito Democratico, poi eletti“.
Le irregolarità erano state segnalate, nell’ambito delle operazioni di scrutinio dei due seggi incriminati, dai rappresentanti di lista del Movimento Cinque Stelle. Il fatto era poi stato denunciato dagli stessi esponenti del M5S alla locale Procura della Repubblica.
E questo l’hanno beccato, ma tutte le altre centinaia di esponenti del PD che nei seggi fanno il bello e il cattivo tempo?
In Italia ci sono 60.977 sezioni elettorali distribuite su tutto il territorio nazionale. Se tenendoci bassi, in ognuna di queste i rappresentanti del PD riescono a passare 34 schede elettorali dagli altri movimenti al ‘partito’, parliamo di quasi 200.000 voti sottratti agli altri e andati a Renzi. Non male. Tanti da falsare le elezioni.
Nelle ultime Politiche, il premio di maggioranza che consente a Renzi di sopravvivere e annunciare puttanate every day, è scattato a favore del PD per meno di 200.000 voti.
La persona sottoposta ad indagini – spiega la Questura di Reggio Emilia in una nota – ha agito fraudolentemente, senza alcuna complicità, durante le fasi di spoglio, celato dall’urna elettorale adagiata su di un tavolo, mentre tutti gli altri componenti dell’ufficio elettorale erano intenti nelle operazioni di spoglio.
L’indagato è stato sottoposto a perquisizione locale e gli è stata notificata informazione di garanzia, essendo fortemente indagato per la violazione degli artt.90 comma 2 D.P.R. 570/1960 e 81 c.p.v. c.p., per aver alterato le schede elettorali, con l’aggravante d’aver agito in qualità di appartenente dell’ufficio elettorale.
Agiscono sempre da soli. Come Primo Greganti.
Un pensiero su “Ufficiale: il PD ha fatto brogli, chiuse indagini”
I commenti sono chiusi.