Tavecchio: “Almeno 4 italiani in campo? Con questo governo è dura”

Vox
Condividi!

Il presidente della Figc Carlo Tavecchio commenta l’ipotesi di un obbligo di 4 italiani in campo, avanzata da alcuni media, e precisa: “Sensibilizzeremo il governo per avere strumenti legislativi, anche se è dura”.

Intanto “Agiremo presto sul tema stranieri: non sugli obblighi di formazione titolare, ma sulle rose. Per la Comunità europea è difficile immaginare norme che vietino di scendere in campo. Interverremo sulle rose ristrette e sulla presenza al loro interno di giocatori provenienti dal vivaio”.

Vox

Essendo nella UE, è impossibile limitare i comunitari, si può però farlo subito con gli extracomunitari. E questo vale, sì, per le squadre di calcio (anche se 4 è un numero ridicolo) ma ancora più importante sarebbe l’obbligo di avere almeno il 90% di lavoratori italiani in tutte le aziende italiane.

Ci pare che Tavecchio, dopo avere preso i voti, stia facendo come tutti i politici: tradisce i patti.




Un pensiero su “Tavecchio: “Almeno 4 italiani in campo? Con questo governo è dura””

  1. Io personalmente qualche perplessità sulla figura di Tavecchio l’ho avuta già da prima, per il semplice fatto che si tratta di un politico di lungo corso, per giunta ex della DC.

    Comunque sia, il numero minimo obbligatorio di 4 italiani in campo é ridicolo, 5 sarebbe più sensato, perché costituirebbero il 49% degli 11 calciatori in campo. Bisogna necessariamente porre dei paletti nelle rose, dato che abbiamo squadre come Inter, Milan, Roma, Napoli e Udinese in modo particolare, dove i giocatori italiani costituiscono meno della metà della rosa: qui é necessario imporre il limite minimo del 75%.

    Un tempo venivano ingaggiati come stranieri solo quelli che erano titolari fissi, oggi invece gli stranieri fanno tra un po’ anche i magazzinieri.

    Tavecchio parla pure di imporre l’obbligo di avere in rosa calciatori del vivaio: sa molto meglio di me che già nelle squadre giovanili ci sono caterve di stranieri (soprattutto africani), quindi cambierebbe poco o nulla. Sarebbe opportuno vietare di ingaggiare stranieri per le rappresentanze giovanili, esordienti, Berretti, primavera che sia.

    Ma é chiaro che tutto quello che io auspico non avverrà mai, perché si sa, a determinare le politiche societarie in tema di mercato, sono i procuratori – la rovina del calcio – grazie ai quali vanno avanti solo i raccomandati e gli extracomunitari che essi importano e sui quali guadagnano un sacco di soldi.

    Dunque, caro Tavecchio prima di mettere regole sull’ingaggio degli stranieri, si faccia prima una cosa precisa: abolire la figura del procuratore.

I commenti sono chiusi.