Studio: “Morte Nera era Ebola, e arrivò in Italia sulle navi”

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Una nuova ricerca suggerisce che, contrariamente a quanto si è sempre creduto, la cosiddetta “Morte Nera” che ha devastato l’Europa medievale non era la peste bubbonica, ma piuttosto un virus simile a Ebola.

La Morte Nera spazzò via un quarto della popolazione europea nel Medioevo. Si è sempre creduto si trattasse di peste bubbonica diffusa dalle pulci infette che vivevano su ratti neri. Ma la nuova ricerca suggerisce fosse, in realtà, un virus del tipo di Ebola, trasmesso direttamente da persona a persona.

La Morte Nera ha ucciso circa 25 milioni di europei, un’epidemia devastante tra il 1347 e il 1352, per poi riapparire periodicamente per più di 300 anni. Gli studiosi hanno sempre pensato come responsabili le pulci che infestavano i ratti che vivevano sulle navi commerciali in arrivo dalla Cina verso l’Italia e poi nel resto del continente.

Ma i ricercatori Christopher Duncan e Susan Scott dell’Università di Liverpool dicono che la peste bubbonica causata dal ‘morso’ delle pulci non avrebbe potuto essere così pervasiva da falciare 1/4 della popolazione europea.

“Se si guarda al modo in cui si diffonde, si stava diffondendo a una velocità di circa 60 chilometri in due o tre giorni”, dice Duncan. “La peste bubbonica si muove invece ad un ritmo di circa 100 metri l’anno.”

A differenza della peste bubbonica, una malattia batterica che ancora esiste in alcune parti di Asia, India e Nord America, le malattie virali vengono trasmesse da persona a persona, di solito dal respiro o dal contatto.

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Nel loro nuovo libro Biology of Plagues: Evidence from Historical Populations, Duncan e Scott confrontano i segni e i sintomi della Morte Nera con i virus moderni, come l’influenza spagnola, il virus del Nilo occidentale ed Ebola.

E la descrizione dei sintomi dalle cronache medievali somigliano in modo sinistro a quelli della febbre emorragica causata da un virus simile ad Ebola, dicono gli autori.

Lo ‘scioglimento’ degli organi interni che provoca dolori lancinanti nelle vittime di Ebola corrisponde alle descrizioni delle autopsie sugli ‘appestati’, che similmente descrivono gli organi interni come dissolti con l’aspetto di un liquido nero, secondo gli autori.

Duncan e Scott notano anche che gli sforzi per mettere in quarantena la Morte Nera hanno avuto successo. Sulla scia del primo focolaio, gli europei impararono che le mettere gli infetti in quarantena per 40 giorni era efficace nel bloccare la diffusione. Una tale misura non avrebbe funzionato se la malattia fosse stata trasmessa dai topi, perché i topi non osservano la quarantena.

Una delle difficoltà nel controllare il virus Ebola è che i sintomi iniziano a comparire solo tra i cinque e i 22 giorni dopo l’esposizione. Pertanto le persone che appaiono in perfetta salute possono essere portatori della malattia letale.

Ann Carmichael, uno storico che è un esperto sulla peste nera, accoglie con favore il lavoro prodotto da Duncan e Scott, ma rimane dubbiosa.

Sia come sia. E’ inquietante che la Morte Nera fece il suo ingresso in Europa attraverso l’Italia su navi provenienti da un altro continente. Ricorda qualcosa?




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