Terroristi in Italia coi visti venduti da ambasciata in Kosovo

Vox
Condividi!

Lo scandalo presso l’ambasciata italiana a Pristina, in Kosovo – cosa ci fa una sede diplomatica in un paese che non esiste? – scandalo che ha coinvolto il figlio dell’ex presidente del Kosovo Rugova, Uke Rugova, assume contorni inquietanti.

Sappiamo da alcuni giorni, che tre terroristi islamici hanno acquistato dei ‘visti’ a 3500 euro l’uno per entrare in Italia.

In realtà, il commercio dei visti è molto fiorente in molte ambasciate italiane in paesi del terzo o quarto mondo, ed è il modo con il quale la maggior parte dei clandestini arriva in Italia. Cosa ci fa un senegalese, ad esempio, con un visto turistico per l’Italia?

Vox

Comunque sia, mentre uno dei tre terroristi sembra sia morto in un’esplosione in Iraq, non vi è alcun segno degli altri due. Potrebbero essere in un appartamento di Roma o Milano a preparare qualche ‘sorpresa’.

L’inchiesta è coperta dal massimo riserbo che vede coinvolti alcuni contrattisti dipendenti dell’ambasciata e lo stesso ex ambasciatore italiano a Pristina, Louis Michael Giffoni, che al momento non risulta indagato ma che nei mesi scorsi è stato rimpatriato e licenziato subito dopo lo scandalo, ma lo scandalo potrebbe costare centinaia di morti. In Italia o in altri paesi europei.

E visto che l’ambasciata dipende dalla Farnesina, la Mogherini è garanzia di successo a Bruxelles. Insomma: i nostri politici fanno a gara per lo “scafista dell’anno”.




Un pensiero su “Terroristi in Italia coi visti venduti da ambasciata in Kosovo”

I commenti sono chiusi.