Scafisti su quattro ruote: ‘profughi’ in taxi

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Mare Nostrum, servizio tutto compreso. Così il presunto ministro degli interni italiano potrebbe pubblicizzare in Nordafrica la sua oscena operazione Mare Nostrum Frontex Plus.

Infatti sono centinaia i clandestini che dopo avere pagato migliaia di euro per arrivare in Italia, ne spendono altri per noleggiare auto con conducente per essere portati in Germania. Una delle loro destinazioni.

A scoprirlo sono state le forze dell’ordine tedesche che nelle scorse settimane, ad iniziare dal 22 luglio, hanno arrestato decine di autisti con l’accusa di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». Tra i fermati anche tassisti con licenza nelle città lombarde.

Il caso è emerso con l’arresto del noleggiatore Alessio Tavecchio, 45 anni, di Pianezze (Vicenza) trovato mentre trasportava 10 sedicenti profughi siriani. Per gli investigatori Tavecchio – che non è parente dell’amico di Fiona May – sarebbe stato solo l’ultimo di una lunga serie di ‘scafisti’ involontari su quattro ruote.

I tassisti protestano: «Non è obbligatorio sapere chi portiamo – hanno spiegato -. Quando il cliente è presentabile e paga nessuna legge ci impone di chiedergli l’identità. Lo stesso vale per il noleggio con conducente». Questi cosiddetti profughi, hanno soldi per vestiti all’ultima moda e per pagarsi il taxi fino in Germania. Spendono decine di migliaia di euro per ‘fuggire’, dicono gli alfanidi, in realtà, li spendono per andare a guadagnarne di più.

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Per il consolato italiano di Monaco di Baviera, sono decine i veneti e i lombardi coinvolti in questi viaggi. Altri che guadagnano sul business immigrazione.

Mauro Ferri, presidente dell’Anitrav (Associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori), è intervenuto con durezza. «Chi effettua servizio di trasporto pubblico – dice Ferri – non chiede mai i documenti al cliente, non succede in nessun caso e sfido chiunque a dimostrare il contrario». Quindi, secondo Ferri, «è inammissibile che i conducenti vengano ritenuti responsabili di una condotta dolosa, paragonandoli addirittura a dei trafficanti di esseri umani. Non conosco i dettagli del caso specifico, ma ne abbiamo visti altri simili e posso immaginare che l’ultimo fatto di cronaca ricalchi quelli del passato». Non solo. «Il flusso transfrontaliero nei territori di confine è una circostanza quotidiana – hanno spiegato all’Anitrav -, in Friuli ci sono addirittura linee private che effettuano collegamenti con Lubijana e per un tassista o per un noleggiatore in Lombardia, Piemonte o in Veneto non è raro sentirsi chiedere un trasporto verso una città austriaca, francese o tedesca».

Dal punto di vista italiano, almeno questi tassisti li ‘portano fuori’, i veri criminali sono sulle navi della Marina, quelli si, da arrestare i massa.

La radice del problema è che ci sono troppi delinquenti che guadagnano in un modo o nell’altro dall’arrivo di questa orda umana.

Con i governi Letta-Renzi siamo diventati la barzellette d’Europa.