Udine: non è ‘profugo’, italiano costretto a vivere in auto

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L.C., 50 anni, è un italiano, un udinese senza più una casa e con una borsa lavoro da 250 euro al mese. Esattamente un quinto di quanto incassa un ‘profugo’ appena sbarcato.

Era costretto a vivere in macchina, incappando anche nei richiami delle forze dell’ordine, perché per lui non c’era posto negli hotel di lusso che ospitano i clandestini targati Mare Nostrum.

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Poi, conosce una persona seguita da Solidarietà Nazionale, associazione di aiuto sociale sostenuta dal movimento politico Forza Nuova.

I militanti del movimento gli hanno trovato un alloggio momentaneo, minimale ma dignitoso, per vivere dignitosamente al di fuori delle 4 ore di lavoro giornaliere.

Lorenzo Mestroni, responsabile cittadino di Forza Nuova:

”Solidarietà Nazionale è iniziata a Udine quest’estate e stiamo aiutando alimentarmente una decina di persone.
Il caso in questione è più serio, dal momento che c’era la mancanza di un alloggio, abbiamo provveduto nei limiti dei nostri mezzi, ma adesso tocca al Comune e all’Ater trovare una casa popolare per questa persona in difficoltà.
Se i comuni italiani, come nel caso di Forni, sono costretti a farsi carico del mantenimento di immigrati irregolari in strutture alberghiere, pretendiamo che sia anche aiutata una persona che ha sempre lavorato con dignità e ha dovuto anche subire i richiami dei carabinieri, che però non muovono un dito contro l’abusivismo del campo nomadi di via Monte Sei Busi.
Tramite Solidarietà Nazionale, nel frattempo chiederemo un incontro con l’assessore Liguori per trovare una soluzione.
Lanciamo anche l’appello a chiunque possa dare un lavoro o un alloggio migliore a questa persona, di farsi avanti e contattarci.”




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