Don Gianni contro mendicanti: “Basta soldi, è contro il Vangelo”

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SI ALLARGA IL FRONTE ANTI-ABUSIVI

CARPENEDO (VENEZIA) – Bitonci ha mostrato la strada, e ora anche la parte sana della Chiesa reagisce al ricatto dei falsi poveri.

A Carpenedo, quartiere centrale di Mestre, finora i mendicanti stranieri si erano visti raramente, di passaggio verso la più ambita Venezia.

Ma dopo l’operazione Mare Nostrum e l’invio massiccio di clandestini anche in questa parte di Veneto, un nutrito gruppo di questuanti molesti staziona stabilmente sul sagrato della chiesa dedicata ai santi Gervasio e Protasio.

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Passano le giornate seduti o sdraiati sugli scalini d’accesso alla chiesa. Molestando i fedeli.

La rivolta del quartiere è capeggiata dal parroco, don Gianni Antoniazzi, e dai negozianti della piazza. Il primo ha dedicato alla vicenda l’articolo principale del foglio settimanale Lettera aperta, suggerendo di non dare soldi a queste persone «perché non è educativo». I secondi hanno fatto altrettanto appendendo alle vetrine dei loro locali lo stesso invito che nei giorni scorsi è già comparso prima a Catania, poi a Pordenone, Ferrara. Un virus.

Don Antoniazzi: «La carità sta nella crescita della persona amata – scrive – Dare un euro a questi tali è assecondare il loro capriccio e la loro pigrizia: non c’è nulla di evangelico, e questo è il pensiero del parroco. Se queste persone vengono è perché qui trovano. Per piacere smettiamo di sostenerli in questo modo».

Questo è un prete.