La giovane modenese fermata al rientro dal Ciad dove era in viaggio umanitario adventure e ricoverata a Istanbul per sospetta Ebola, è risultata negativa ai test.

I test clinici escludono anche la presenza di malaria. Negativi anche gli esami su un amico che si era fermato con lei.

Lo scrive l’arcidiocesi di Modena-Nonanatola. Che di per sé non significherebbe nulla, l’arcidiocesi ha tutto l’interesse ad escludere l’evenienza, visto che, come molti altri settori della Chiesa, fa dell’umanitarismo un business.

Quello che evidenzia questo presunto falso allarme, è però, che per sapere se un individuo è infetto da Ebola servono alcuni giorni per il test. Invece, il governo assicura che i clandestini non hanno l’Ebola dopo un semplice ‘contatto’ visivo.