EURABIA: 15% ‘francesi’ favorevole a jihadisti dell’ISIS

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SondaggioCon ciò che accade nel mondo, cosa potrebbe spingere un europeo a simpatizzare con il terrorismo islamico? E’ difficile capirlo. Di certo v’è quanto emerso dal sondaggio condotto a luglio dall’ICM Research, per conto dell’agenzia d’informazione russa Rossiya Segodnya,su un campione di mille persone dai 15 anni in su, intervistate in Francia, Inghilterra e Germania.

Ebbene, il 15% della popolazione d’Oltralpe guarda con favore all’Isil o ISIS, il sedicente “Stato islamico dell’Iraq e del Levante”. Percentuale minoritaria, ma maggioritaria se parliamo dei soli immigrati islamici.

Per lo più a riconoscersi in tale sconcertante posizione sono le nuove generazioni, soprattutto nella fascia compresa tra i 18 ed i 24 anni. Non sorprende, sono i ‘nuovi francesi’. Consensi al minimo, invece, oltre i 45 anni.

Più che dimezzata ma sempre altissima, è la  percentuale in Gran Bretagna (7%), ancor meno in Germania (2%): anche in questi Stati, tra i pur pochi “fan”, vi sarebbero comunque diversi giovani, ma non mancherebbero neppure persone più mature (inglesi tra i 35 ed i 44 anni): normale, un’immigrazione più ‘antica’. Decisamente contrari gli ultra 65enni.

Secondo quanto riportato dal giornale Russian Today, tutto questo non sarebbe indice di «simpatia» verso l’estremismo islamico, specialmente in Francia: si tratterebbe semplicemente della «manifestazione di una protesta, di un rifiuto potenziale accumulato verso il sistema occidentale e verso le  sue élites nel loro complesso», ha affermato Yury Rubinsky, responsabile del Centro Studi Francesi dell’Accademia delle Scienze russa.

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Quando ragioni in termini di ‘territori’ e non di ‘appartenenza etnica’, capita di giungere a conclusioni esilaranti come quella di Rubinsky.

Da notarsi infatto come, tra i tre Paesi, la Francia sia quella con la più numerosa comunità musulmana (7,5% della popolazione) contro il 5% del Regno Unito ed il 4,6% della Germania, almeno in base ad uno studio condotto dal Pew Research nel gennaio 2011. Oggi i numeri sono raddoppiati, e mimano quelle dei favorevoli ai tagliagole.

All’inizio di quest’anno la stampa inglese ha riportato peraltro le parole di un parlamentare, Khalid Mahmood, secondo cui almeno 1.500 cittadini britannici si sarebbero reclutati volontariamente nelle fila dei terroristi islamici, per combattere in Iraq ed in Siria.

Sono cifre importanti. E preoccupanti. Riecheggiano le parole, per molti versi profetiche, scritte nel 2003 da San Giovanni è Paolo II nella sua esortazione apostolica Ecclesia in Europa: «La cultura europea dà l’impressione di una “apostasia silenziosa”» (n. 9). O correggerà la rotta o rischia di perdere sé stessa.

In collaborazione con: nocristianofobia.org

O di perdersi nel mare magnum dell’immigrazione.