Per il ministero della Salute il rischio Ebola in Italia non esiste. Così, a differenza di Germania, GB, Francia e altri paesi, noi non abbiamo alcun piano di emergenza in caso di epidemia.
In compenso, a differenza di Germania, GB e Francia, abbiamo Mare Nostrum. E decine di migliaia di africani malaticci che arrivano ogni giorni.
A richiesta, il Viminale ha spiegato di “non avere competenza per adottare misure straordinarie in relazione ai controlli sui clandestini che sbarcano in Sicilia ed evitare eventuali contagi“: e chi avrebbe questa ‘competenza’?
A rendere la situazione ancora più bizzarra, il fatto che il ministero della Salute abbia dato nuove indicazioni agli Uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei paesi colpiti avvenga solo dopo verifica della situazione sanitaria a bordo. I barconi, invece, non ne hanno bisogno.
E la stupefacente spiegazione del ministero, è che per gli immigrati provenienti dalle coste africane via mare, la durata dei viaggi è sufficiente a far sì che la malattia in eventuale stato di incubazione si manifesti.
Una spiegazione demenziale, in tipico stile Lorenzin. Basta infatti che un infetto sia entrato in contatto con qualcuno che poi è salito sul barcone, per rendere non solo possibile, ma anzi molto probabile, che Ebola si sia diffusa tra i clandestini ma non sia ancora manifestabile.
Oltretutto, sono molteplici le testimonianze sull’assenza di controlli efficaci sulle navi della cosiddetta Marina Militare. Controlli a vista. Buoni solo per evidenziare problemi di brufoli.