Clandestini in rivolta contro vacanza in Sardegna: ‘hotel inadeguato’

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Momenti di tensione a Sadali

Panoramica interna

Rivolta di un gruppo di clandestini arrivati ieri sera in Sardegna nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.

Gli immigrati, circa una quarantina, giunti in aereo e poi in pullman granturismo da Cagliari a Sadali, si sono rifiutati di entrare nell’hotel Janas, perché non lo giudicavano idoneo.

I clandestini hanno inscenato una protesta, con una sorta di recinto fatto di bidoni e cassonetti dei rifiuti.

Sul posto Polizia e Carabinieri, che si sono, come sempre da direttive Al Fano, limitati ad osservare.

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I clandestini non gradiscono la vacanza pagata decisa da Renzi, e vogliono essere portati in una grande città, a Roma o a Napoli,  massimo da dove sono giunti con un aereo atterrato ieri sera a Cagliari. Che hanno posto come alternativa minima.

Perché? Perché devono avere la possibilità di guadagnare con lo spaccio, il furto e il crimine in generale. Cosa impossibile in un paesino.

I vergognosi proprietari dell’albergo, nel disperato tentativo di non perdere il business milionario – soldi nostri – hanno consegnato loro cibo e bevande.

Alla fine, l’hanno avuta vinta: 28 dei 47 ‘migranti’ hanno accettato di entrare in albergo a Sadali, mentre gli altri 19 sono sul pullman che li porterà a Cagliari ma senza una precisa destinazione.

La protesta dei 47 africani (43 nigeriani e 4 del Mali), giunti a Elmas da Napoli è ridicola. Come ridicola è la loro permanenza a spese dei contribuenti.

Né in Nigeria, né in Mali c’è la guerra. In compenso, sono portatori di Ebola.




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