E NOI FUORI…
“L’Italia sostiene da sempre e con convinzione il percorso della Turchia verso una piena integrazione nell’Unione Europea e confido che tale prospettiva possa verificarsi e rilanciarsi nel corso del semestre di Presidenza italiana dell’Unione”. Lo scrive il presidente Napolitano al suo omologo Erdogan, neo-eletto in Turchia.
Semmai la cricca che occupa le poltrone da decenni, compreso questo fanatico abusivo, spedito al Quirinale da un Parlamento illegale e illegittimo.
Napolitano non ne ha imbroccata una nella sua lunga militanza da parassita politico. Prima idolatrava l’Urss, e il massacro di Budapest. Una volta orfano di Stalin è passato all’idolatria della Ue. Un fanatico che ha bisogno di idoli davanti ai quali inginocchiarsi.
Nel messaggio a Erdogan, Napolitano ricorda anche come la Turchia sia “punto di riferimento imprescindibile” per le “sfide” in Medioriente e le ricadute sull’area mediterranea.
Non hanno più pudore.
A livello economico la Turchia é già integrata con l’Unione Europea, perché nel 1996, pur essendo un paese non comunitario, fu stipulata l’unione doganale e gli effetti si sono visti: la libera circolazione dei prodotti turchi in UE, a causa della loro concorrenza sleale, ha mandato in malora molte industrie italiane ed europee nel decennio scorso, specie in settori come l’elettronica di consumo e gli elettrodomestici.
Di fatti oggi gli scaffali dei grandi magazzini sono pieni di televisori “made in turkey”.
Da parte mia l’auspicio é che l’UE si dissolva ancor prima che la Turchia vi possa fare ingresso.