Il vescovo siriaco ortodosso libanese George Saliba ha definito i musulmani “nemici di Cristo”, riferendosi alle atrocità compiute in Iraq dai seguaci del “Califfo” Abu-Bakr al Baghdadi (in foto) nei confronti della minoranza cristiana.

Il vescovo ortodosso ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti riprese poi dal sito Elnashra.com: “Quello che accade in Iraq è molto brutto, ma è normale per i musulmani, perché non hanno mai trattato bene i cristiani, nei cui confronti hanno sempre avuto un atteggiamento offensivo e diffamatorio“.

“Noi non chiamiamo alle armi e alla guerra, non ne siamo capaci. Eravamo abituati a vivere e coesistere con i musulmani, ma poi loro hanno cominciato a mostrarci i denti”.

“Sono nemici di Cristo – ha aggiunto Saliba – e non sono diversi dagli ebrei, in termini di minaccia ai cristiani. Non hanno il diritto – ha detto con riferimento ai fatti iracheni- di prendere d’assalto le case, rubare, attaccare l’onore dei cristiani. Molti musulmani lo fanno, gli Ottomani lo facevano e poi gli stati nazionali hanno capito le nuove circostanze, ma hanno continuato a dare vantaggio ai musulmani. L’Islam non è mai cambiato e i musulmani sono stati educati a trattare male i cristiani“.

“Non siamo sorpresi da questi comportamenti, ma speriamo in quei fratelli musulmani che non li appoggiano, sebbene siano una minoranza“.

Queste dichiarazioni mettono in evidenza la distanza abissale tra chi vive la società multietnica e multireligiosa, e quindi ne conosce gli orrori, e chi invece è abituato a descriverla in base alla propria immaginazione oppure in armonia con l’ideologia del momento per paura di apparire politicamente scorretto.

Ogni riferimento a certi pretucoli nostrani è puramente casuale.