L’Unità chiude, ma i debiti li paghiamo noi

Vox
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Con uno stringato comunicato pubblicato sul sito della testata, i liquidatori di Nuova iniziativa editoriale Spa hanno annunciato che dal 1 agosto 2014 il quotidiano L’Unità smetterà di essere pubblicato.

“Dopo tre mesi di lotta – si legge in un altro comunicato, quello del Comitato di redazione – ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità. I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica”.

Quando chiude una voce libera è sempre triste, quindi, in questo caso, non c’è alcuna tristezza.

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Tranne per il fatto che, i debiti dell’Unità – oltre 110 milioni di euro – li pagheremo noi.

Grazie ad una ‘preveggente’ legge del 1998 del governo Prodi.

Sembra assurdo, ma lo Stato garantisce i mutui per l’editoria contratti da quotidiani di partito. Le banche prestano – banche controllate dal PciPd – poi tanto i contribuenti coprono il buco.

Sarà lo Stato, in quanto garante, a pagare le banche creditrici al posto dell’ Unità e della Fondazione Ds nel cui ‘buzzo’ sono confluiti i debiti della testata.

Le banche coinvolte sono Intesa SanPaolo, Bnl e Banca Popolare.