Tosi vince battaglia contro Bruxelles: prima i cittadini, poi i “migranti”

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Verona – Il sindaco Flavio Tosi vince una nuova battaglia a favore dei cittadini. Anche i fanatici dell’uguaglianza e della libera circolazione di merci e persone hanno dovuto dargli ragione.

La Commissione europea, infatti,  ha comunicato di aver archiviato la procedura d’infrazione aperta nel 2008 nei confronti dell’Italia in relazione alle norme di accesso all’Edilizia residenziale pubblica del Comune di Verona. La commissione contestava al Comune la violazione del diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.

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Il Comune aveva previsto dei punteggi aggiuntivi da assegnare a chi risiede da tempo in città, cosa abbastanza logica in quanto chi vive problemi di questo tipo da molto tempo non può essere posto sullo stesso piano dell’ultimo arrivato, come ad esempio il “migrante”. Per i fanatici di Bruxelles, tuttavia, questa scelta costituiva una discriminazione indiretta ai danni dei cittadini migranti e in violazione del diritto Ue”.

Nel dicembre 2013 il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, aveva comunicato Tosi che la procedura d’infrazione avrebbe potuto determinare il deferimento dello Stato italiano alla Corte di giustizia europea, con la possibilità di una condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie. Sanzioni che “graverebbero anche sul bilancio del Comune di Verona”. Il ministro, anziché difendere la scelta di Tosi a favore dei cittadini, aveva quindi intimidito il Comune.

Tosi, tuttavia, non si è arreso e alla fine ha vinto:”Scegliendo di provare a difenderci, rispetto a quella che era palesemente un’interpretazione errata da parte della Commissione europea – spiega Tosi – abbiamo fatto salvo il diritto non solo dei cittadini residenti nel Comune di Verona, ma anche quello di tantissimi altri cittadini residenti in altri Comuni d’Italia, dove si applicano le stesse regole per l’accesso alle abitazioni di edilizia popolare. Ancora una volta il Governo italiano ha dimostrato la sua straordinaria debolezza e la sua totale subalternità all’Europa: invece di difendere la sua comunità, si è limitato a passare le carte e a farci presente che se fossimo stati condannati avremmo dovuto pagare di tasca nostra le sanzioni. A fronte di questo atteggiamento, noi abbiamo scelto invece di difendere il diritto dei cittadini residenti da più anni nel nostro comune: se avessimo ottemperato subito a quanto ci era stato richiesto, infatti, chiunque fosse arrivato dall’Europa avrebbe avuto lo stesso diritto di chi vive e lavora nella nostra città da molto tempo (almeno otto anni)”.




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