Bitonci respinge clandestini: “Pronte azioni plateali, non siamo provincia dell’impero”

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Padova –  Il governo Renzi-Alfano vuole portare altri 800 clandestini in Veneto. Si tratta di immigrati arrivati nei giorni scorsi a Salerno a bordo della nave Etna, nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, ha incontrato in mattinata i colleghi delle altre sei Prefetture della regione, i questori ed i sindaci dei capoluoghi. Padova è stata rappresentata dalll’assessore Alessandra Brunetti.

Il ministero dell’Interno guidato da Alfano, in accordo con quello della Difesa, avrebbe intenzione di utilizzare le caserme dismesse, quelle che si dovevano vendere per alleggerire il debito pubblico.

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Per quanto riguarda Padova la caserma scelta sarebbe la Romagnoli, a Chiesanuova. Sono al vaglio del ministero anche la Pierobon e quelle dismesse di Abano e di Bagnoli di Sopra.

Furiosa la reazione sindaco leghista Massimo Bitonci che ha ribadito, sulla propria pagina facebook, la posizione dell’amministrazione comunale: “A seguito dell’incontro tenutosi in mattinata presso la Prefettura di Venezia, ribadisco quando già affermato, in quel contesto, dall’Assessore al Sociale Alessandra Brunetti, convocata dal prefetto Domenico Cuttaia: no all’uso dell’ex Caserma Romagnoli di Padova come hub veneto di riferimento per i richiedenti asilo. I nostri concittadini patiscono ogni giorno gli effetti di politiche sull’immigrazione che sono sbagliate, che gravano oltre il limite sui contribuenti e mettono a repentaglio la vita di migliaia di disperati che, da ogni angolo del mondo, vengono in Italia in cerca di fortuna. La precedente Amministrazione ha già impegnato troppe risorse per progetti di integrazione e sostegno agli immigrati: 400.000 euro per lo SPRAR e più di 600.000 euro, da inizio anno, per i minori stranieri non accompagnati. Per questo non siamo disposti ad incrementare il numero di ospiti, a fronte di centinaia di padovani che, quotidianamente, si rivolgono agli uffici del Comune per chiedere una casa, un lavoro o un aiuto anche solo temporaneo. Siamo pronti ad azioni plateali. Porteremo in piazza i padovani disoccupati, gli esodati, gli anziani con la pensione minima e tutti gli esclusi da uno Stato che dimentica i propri figli e i propri padri. L’atteggiamento del Prefetto di Venezia è irrispettoso della dignità delle istituzioni cittadine. Non accettiamo di doverci piegare agli ordini, pena il rischio di un’invasione disordinata di extracomunitari. Padova non è una provincia dell’impero”.