Deputata: “Basta pasta ai clandestini, non la digeriscono”

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Roma – Disoccupazione e povertà dilagano in Italia, ci sono pensionati che non possono comprarsi da mangiare e per milioni di giovani italiani  il lavoro è solo un miraggio. Per la parlamentare del M5S Marialucia Lorefice, tuttavia,  il problema dei problemi, l’emergenza assoluta, è il tipo di cibo che viene fornito ai clandestini che arrivano in Italia accompagnati dalla Marina Militare. Pasta e carne non vanno bene, hanno altre abitudini alimentari e culturali e dobbiamo adeguarci alle loro esigenze.

Sulla pagina Facebook della “Cittadina a 5 Stelle”, deputata dal 2013, è possibile leggere:

“Martedì 15 Luglio ho depositato un’interrogazione a risposta scritta sul problema della gestione dei pasti nei centri di prima accoglienza. Lo spunto è stato un articolo di giornale uscito nei giorni scorsi che faceva riferimento ai pasti che vengono buttati quando non sono consumati. In realtà, stavamo già prestando attenzione alla questione pasti, poiché, sebbene quelli offerti rispondono alle caratteristiche dieta mediterranea, la migliore, i migranti provengo da zone in cui sono abituati a nutrirsi di cose ben diverse; questo significa che anche la semplice pasta diventa per loro un problema. Non riescono a digerirla. Il problema si pone anche per determinati tipi di carne. I musulmani non mangiano carne di maiale. Abbiamo avuto modo di parlare con la Prefettura di Ragusa di questo aspetto e credo si stia mobilitando per affrontarlo. In questi giorni sono stati ritrovati nei cassonetti della spazzatura decine di portate di cibo ancora cellophanate provenienti dal CPSA; i carabinieri della compagnia di Modica hanno avviato un’indagine in merito, per verificare la corrispondenza tra il numero di pasti fornito quotidianamente e il numero degli ospiti del centro e per verificare il rispetto delle tradizioni religiose dei migranti attraverso una giusta scelta degli alimenti; il contratto relativo al servizio di ristorazione prevede che nella scelta degli alimenti debbano essere rispettati i vincoli costituiti dalle regole alimentari dettate dalle diverse scelte religiose, ma niente si dice in riferimento alla gestione dei pasti che avanzano; i pasti vengono consegnati 3 volte al giorno ad orari ben precisi;

Al ministro dell’Interno abbiamo chiesto:

-se non ritenesse opportuno estendere le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica del 29 aprile 2010 al servizio mensa per i migranti, gestendo le eccedenze alimentari attraverso iniziative di solidarietà per la destinazione del cibo ad enti assistenziali, evitando in tal modo che numerose pietanze finiscano nella spazzatura;

-se, di concerto con il Prefetto, per quanto di competenza, nel rispetto della libertà di religione dei migranti, non intendesse prendere in considerazione la possibilità di modificare gli orari di distribuzione dei pasti, conseguentemente a particolari periodi di preghiera come quello attuale del ramadan;

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-se non ritenesse opportuno verificare che le pietanze distribuite non siano in contrasto con i principi e le abitudini alimentari e culturali dei migranti.”

La priorità del M5S, dunque, è il cibo fornito ai clandestini? Forse non si sono resi conto che si tratta di persone entrate violando le leggi e che invece di essere espulse vengono mantenute a spese degli italiani nei centri di accoglienza. Ma non erano il partito della legalità e della trasparenza?

Marialucia Lorefice è nata a Modica, provincia di Ragusa, un territorio in cui la disoccupazione è al 20%. Il problema principale non è esattamente quello manifestato nell’interrogazione.

Siamo di fronte, probabilmente, all’ennesimo caso di parlamentare fuori controllo che ha deciso di non seguire le linee politiche del suo partito. Forse non è stata informata, ad esempio, dell’accordo tra Grillo e Farage, il leader del partito anti-immigrazione britannico.

 

 




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