La Xenofilia uccide: la storia di Fabienne

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Ammazzata da africana clandestina che aiutava a regolarizzare

Fabienne-Terral-Calmes

Scuola elementare Edouart Herriot di Albi, nella Francia del sud, l’ultimo giorno di scuola si è trasformato in pochi minuti in un incubo. Verso le 9, una donna è entrata in una delle classi dell’istituto e ha colpito una maestra con un coltello da cucina che aveva nella borsa. L’insegnante è stata ferita sul fianco e, nonostante i vari tentativi di rianimazione, è deceduta circa un’ora dopo. Si chiamava Fabienne Terral- Calmes, aveva 34 anni ed era madre di due splendide bambine. I bambini presenti al momento in classe sono rimasti letteralmente sconvolti dall’accaduto, anche perché l’assassina, 47 anni, è la madre di una delle alunne. Dopo aver accoltellato la maestra, la donna ha afferrato il braccio della figlia ed è scappata via.

Pochi minuti dopo è stata ritrovata in un quartiere nei pressi della scuola, mentre camminava verso la propria abitazione in compagnia della bambina. La donna soffriva da tempo di gravi disturbi mentali e, nel momento del ritrovamento, ha iniziato a mostrare profondi segni di squilibrio. È attualmente ricoverata in un ospedale psichiatrico.

Fino a qui, la notizia come era stata data dai media italiani i primi di Luglio.

Ma la realtà ha molto più da dire, su questo sconvolgente crimine.

Come molti avranno intuito dal tipo di delitto, stiamo parlando di una scuola multietnica e di una madre africana, del Benin.

E l’assassinio della madre di due bambini, ha radici nelle più oscure profondità della xenofilia.

L’insegnante, Fabienne Terral-Calmes infatti, si era battuta perché la famiglia di clandestini africani, i cui cinque bambini erano nella sua scuola, fosse regolarizzata: l’ennesima morte per patologia xenofila.

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L’africana clandestina non era ‘soddisfatta’ del lavoro dell’utile idiota a sua disposizine.

Intanto, la regolarizzazione della famiglia dell’assassina è stata confermta dal ministro della Pubblica Istruzione francese Benoît Hamon a RTL.

Eppure, pochi giorni prima, avevano ricevuto l’avviso di lasciare il territorio francese.

Cosa è successo, che ha fatto cambiare idea alle autorità francesi?

La xenofilia è una forma di masochismo generalmente ereditario, non sorprende quindi la follia dei genitori della docente assassinata, che sono intervenuti, e hanno chiesto che il Prefetto di Le Tarn regolarizzasse la famiglia dell’assassina della figlia. Così, il cerchio della follia xenofila si chiude.

“Trovo meraviglioso, straordinario, che i genitori che hanno perso la loro figlia in condizioni atroci, quando incontrano il prefetto, la prima cosa che pensano di dire è: ‘Fate qualcosa per questa famiglia in difficoltà’”, ha detto un’altra fanatica, che si era battuta con Fabienne per aiutare a legalizzare lo status della famiglia.

Questo la dice lunga sulla salute mentale degli immigrazionisti, il cui desiderio inconscio è l’autodistruzione. E che, nell’autodistruzione che li eccita, vorrebbero coinvolgere anche noi.

Si dovrebbero organizzare sedute collettive di psicanalisi per liberarli dai loro deliri, sempre che sia possibile. Perché il nemico interno è molto più pericoloso di quello che preme alle frontiere: il secondo sfrutta solo la debolezza mentale del primo.

Il dramma è che queste persone mentalmente degradate votano e detengono spesso posizioni di responsabilità pubblica. Non dovrebbe essere permesso ai mentalmente labili di averne.

Fonte: Identità.com