BAGHDAD – Gli islamici hanno lanciato un ultimatum alla ormai piccolissima popolazione cristiana del nord dell’Iraq: convertirsi all’Islam, pagare la famosa tassa religiosa degli ‘infedeli’ o affrontare la morte, secondo un comunicato distribuito dai terroristi islamici nella città occupata di Mosul.

La dichiarazione rilasciata dallo Stato islamico, ISIS, e visto da Reuters, comunica che la sentenza entrerà in vigore da Sabato.

Avvisa i cristiani che restano nel “Califfato”, che lo Stato islamico ha dichiarato questo mese in alcune parti dell’Iraq e della Siria, di accettare di rispettare i termini di un contratto “dhimma” – una pratica storica in cui i non-musulmani ricevono ‘protezione’ in cambio di un prelievo speciale conosciuto come “jizya”. Un pizzo.

“Hanno tre scelte: Islam; il contratto dhimma – dietro pagamento di jizya; se rifiutano questo avranno nulla, tranne la spada “, dice l’annuncio.

“Dopo Sabato, non c’è niente tra noi e loro, ma la spada”, ha detto.

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Il decreto di Ninive riecheggia quella che lo Stato islamico in Iraq e Levante, ha emesso nella città siriana di Raqqa nel mese di febbraio, chiedendo che i cristiani paghino la tassa jizya in oro e non ‘ostentino’ la loro fede.