Kyenge guida rivolta contro deputato polacco: “Ha detto negri, punitelo”

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STRASBURGO – L’eurodeputato polacco Janusz Ryszard Korwin-Mikke , durante un dibattito sull’occupazione giovanile, si è macchiato di un crimine gravissimo, nel tempio del politicamente corretto. Vi chiederete: ha tentato di strangolare un altro parlamentare? ha rubato il portafogli al presidente  Schulz? ha preso a pugni David Sassoli? Nulla di tutto questo. L’euroscettico ha osato pronunciare la parola negro, e il palazzo dell’ipocrisia ha iniziato ad oscillare a causa dello sconcerto, come in un terremoto.

“John Fitzgerald Kennedy – ha affermato Korwin-Mikke – introdusse il salario minimo e, diciamolo francamente, il salario minimo servì a proteggere l’industria del Nord dalla concorrenza del lavoro economico del Sud. Quattro milioni di persone persero il lavoro, ok, erano quattro milioni di negri, ma ora abbiamo 20 milioni di europei che sono i negri d’Europa”. “Venti milioni di giovani sono i negri d’Europa e sono trattati come negri: noi dobbiamo distruggere il salario minimo e dobbiamo distruggere il potere dei sindacati perché i sindacati sono gli strumenti per distruggere posti di lavoro”.

Le parole del deputato hanno turbato l’animo sensibile di David Sassoli,vicepresidente di turno, che lo ha invitato a “usare espressioni consone” all’aula. 

Un altro deputato si è alzato e – roba da sbellicarsi dalle risa se non fossimo di fronte a persone che decidono delle nostre vite – ha detto rivolgendosi a Sassoli: “Presidente quella persona ha usato la parola negri, dovrebbe ricevere una sanzione più rigorosa”.

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Naturalmente non poteva mancare la reazione della Kyenge, che evidentemente si è sentita chiamata in causa in quanto rappresentante della categoria in questione. Le sue esilaranti dichiarazioni: “Un intervento dai contenuti gravissimi” che merita “sanzioni appropriate”. Sono “parole che offendono la dignità di questo luogo e lo spirito dell’Unione europea le sue parole ledono i principi dell’articolo 11.2 del regolamento, parole che non offendono le persone con altro colore della pelle, ma tutti noi in questo Parlamento che condividiamo i valori di uguaglianza”. La deputata del Pd ha quindi chiesto “sanzioni appropriate” anche perché le “parole espresse in questa sede hanno un peso: da qui deve iniziare battaglia contro ogni forma di razzismo”. Secondo Schulz, il deputato polacco avrebbe addirittura offeso la dignità del Parlamento. Follia pura.

Diciamolo francamente, la dignità del Parlamento  europeo e di tutte le persone dotate di intelletto è offesa, semmai, dalla presenza di personaggi come Schulz, Kyenge e Sassoli.

Si può fare e dire qualunque cosa, compreso approvare provvedimenti che stanno distruggendo l’economia europea e seminando morte e povertà tra milioni di persone; si può imporre agli Stati membri di accogliere clandestini da tutto il mondo come se l’Europa fosse la pattumiera del pianeta; si diffondono ideologie perverse giustificandole con assurde teorie sull’uguaglianza; con la scusa della non discriminazione impongono ai cittadini di convivere con altre etnie senza aver mai chiesto la loro, o meglio, la nostra opinione; si possono combinare le peggiori porcate, ma guai a pronunciare la parola negro.

E’ proprio vero, siamo di fronte al palazzo dell’ipocrisia. I pazzi sono in libertà e controllano le nostre vite dalle stanze dei bottoni.

 

 




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