Confermato, poliziotti Ferrara positivi a test TBC

Vox
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Dopo la denuncia dei sindacati di Polizia sull’ennesimo caso di esposizione al contagio nel lavoro di ‘accoglienza’ dei clandestini, e la prima smentita di Comune e Asl con conseguente cagnara mediatica dei soliti media di distrazione di massa, molti dei quali si ammantano della missione di svelare ‘false notizie’, ma in realtà sono stipendiati dal PD per sminuire la portata di notizie che i media istituzionali tacciono.

Oggi, infatti, si apprende che i poliziotti sono davvero risultati positivi al test della TBC, il che significa che sono venuti a contatto con individui infetti.

La cosa mette in ridicolo le smentite sulla diffusione della Tubercolosi negli immigrati targati Mare Nostrum.

La scusa alla quale si aggrappano i politici e i loro galoppini dei giornali, è che la positività al Test Mantoux non è ‘certezza del contagio’.

Una positività al test è indice di un contatto pregresso del paziente col batterio della tubercolosi o con la tossina iniettata, ma non prova lo stato della malattia. Per questo motivo, i soggetti positivi al test di Mantoux vengono sottoposti ad ulteriori test diagnostici discriminanti la presenza o meno della malattia, tra cui test immunologici o anche radiologici.

La positività al test di Mantoux per un paziente con infezione in corso si verifica invece dopo 8 settimane dal contagio (cosiddetto periodo finestra). In casi di sospetto contagio, seppur in presenza di test negativo, è quindi necessario ripeterlo dopo 8-10 settimane.

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Ergo, i due poliziotti sono entrati in contatto con immigrati infetti inviati dal governo. Quindi, chi è positivo al test ha una buona probabilità di ammalarsi.

E anche qualora non si ammalasse, la positività rende ovvio il fatto che i clandestini sono veicoli dell’epidemia. Oggi i poliziotti, domani chi?

E infatti i poliziotti protestano e non arretrano sulla denuncia:

«Noi non vogliamo fare polemiche, ma ottenere condizioni di lavoro migliori. Per il collega risultato per primo positivo al test della Tbc il collegamento con il servizio di accompagnamento profughi può non essere certo, ma per il secondo caso sì: prima del servizio era negativo, subito dopo è risultato positivo».
Alessandro Chiarelli (Siap) prende atto delle precisazioni di Asl e Comune ma non arretra di un passo nelle rivendicazioni che lui insieme agli altri rappresentanti dei sindacati di polizia (in modo unitario) rivolgono a Ministero e Questura per potenziare i livelli di protezione del personale: «I colleghi fanno tutto il viaggio in pullman a contatto con clandestini:  e su venti-trenta di loro è molto probabile che ci siano persone malate. Ma come pensare di proteggerci con mascherine di carta?» si chiede Chiarelli.

«Non mettiamo in dubbio che tutti i protocolli siano stati rispettati – interviene Stefano Parziale (Siulp) – ma il punto è che quei protocolli non sono sufficienti».

Parziale ribadisce che «in questo protesta tutti i sindacati si sono ritrovati uniti. Il contratto è fermo dal 2010, ci sono stati tolti gli orari in deroga, disponiamo di tecnologie obsolete e auto troppo vecchie».

E vi prendono anche in giro.