Castel Volturno(Caserta) – Dopo la sommossa africana di domenica sera in località Pescopagano, durante la quale sono state incendiate auto e abitazioni di cittadini italiani, anche la giornata di ieri è stata segnata da forti tensioni etniche.
I residenti della zona hanno effettuato un blocco stradale sulla Domiziana, a Castel Volturno, nei pressi dello svincolo di Pescopagano. “Ci sentiamo abbandonati – dice la titolare di un negozio – in una vera e propria terra di nessuno”. “Questa – sottolinea Alfonso, pensionato che vive da sempre a Pescopagano – non è una terra razzista, non lo è mai stata. Quelli che sono in regola, muniti di permesso di soggiorno, e che vogliono lavorare onestamente sono i benvenuti. Ma i tanti immigrati che sfruttano la prostituzione o spacciano droga, perché non vengono arrestati e rimandati a casa?”.
Anche gli africani hanno organizzato un blocco stradale utilizzando materassi, copertoni, pezzi di fioriere e panchine divelte. Le forze dell’ordine presenti sul posto hanno evitato lo scontro etnico tra i due gruppi di manifestanti. Dopo alcune ore i blocchi sono stati rimossi.
Sul posto il sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo, e quello del confinante comune di Mondragone, Giovanni Schiappa. Russo ha parlato con i residenti del posto i quali hanno chiesto un segnale forte alle istituzioni: “Non è questione di razzismo, ma vogliamo ripristinare la legalità: basta con l’occupazione abusiva di case, i furti, la prostituzione e lo spaccio di droga da parte dei clandestini“, dicono i cittadini.
Ulteriori lamentele hanno riguardato il livello elevato della tassa sui rifiuti, conseguenza delle 130 tonnellate di spazzatura – quantità enorme rispetto ai 25mila residenti regolari – che il comune smaltisce ogni giorno a causa della presenza di centinaia di clandestini.
Gli immigrati, a loro volta, hanno rivolto agli italiani la solita nauseante accusa di “razzismo”, recitando come al solito la parte delle vittime.