Fmi lancia allarme deflazione: Italia ad un passo da shock deflattivo

Vox
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Eurodisastro – A giugno l’inflazione continua il suo pericoloso scivolamente verso la deflazione.

La crescita annua dei prezzi infatti si ferma allo 0,3% dallo 0,5% di maggio. Segno evidente di un’economia depressa.

E’ il livello più basso da 5 anni (ottobre 2009). Su base mensile l’indice cresce di appena lo 0,1%.

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Spieghiamo perché, il calo dei prezzi che sembra una cosa positiva, in realtà non lo è. Il calo sarebbe ovviamente positivo, se dovuto ad un miglioramento della produttività, ma nel caso italiano ed europeo attuale, è dovuto ad una mancanza di domanda: economia depressa. E ad un parallelo eccesso di produzione a livello globale: ‘sindrome cinese’.

Ed è proprio di oggi l’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale con un attacco alle politiche restrittive delle autorità europee che stanno facendo collassare la zona euro in una trappola di bassa crescita e deflazione.

L’inflazione è stata troppo bassa per troppo tempo. Una persistente incapacità di raggiungere l’obiettivo di inflazione programmato potrebbe minare la credibilità della banca centrale“, ha detto il FMI nella sua relazione annuale sulla salute – si fa per dire – della Eurozona.

“Uno shock esterno negativo potrebbe far piombare definitivamente l’economia in una corrosiva deflazione. La ripresa non è né forte né sufficientemente stabile. I mercati finanziari sono ancora frammentati, con il credito che continua a contrarsi e gli elevati oneri finanziari limitano gli investimenti in paesi con grande gap nella produzione, grosso debito e alta disoccupazione
“, ha aggiunto il FMI.