Bergoglio chiede più diritti per i clandestini, intanto loro devastano città

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Roma – Il Papa, in occasione del “Colloquio Messico Santa Sede sulla mobilità umana e lo sviluppo” in corso a Città del Messico, ha ancora una volta espresso tutto il suo affetto per i clandestini che stanno cercando di colonizzare Europa e Stati Uniti, in quello che sembra un vero e proprio piano globale di sostituzione etnica a danno delle popolazioni occidentali.

“I flussi di migranti in tutti i continenti e in quasi tutti i Paesi” non devono essere visti “come emergenza, o come un fatto circostanziato e sporadico”, ma come “sfida alle nostre società”, ha dichiarato. Bergoglio ha poi condannato chi osa opporsi all’immigrazione di massa, bollando questo naturale istinto di sopravvivenza come “atteggiamento xenofobo e razzista”, e chiedendo più “diritti” per quelli che definisce “migranti”.

Il Pontefice, inoltre, chiede “un cambio di atteggiamento da parte di tutti” e “il passaggio da un atteggiamento di difesa e paura, di disinteresse ed emarginazione, che alla fine corrisponde alla ‘cultura dello scarto’, ad un atteggiamento che abbia alla base la ‘cultura dell’incontro’, l’unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore”.

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In base a quanto dichiarato da Bergoglio, quindi, si deduce che i popoli occidentali dovrebbero accettare la propria scomparsa senza reagire. Oggi infatti la maggior parte dei flussi migratori ha come meta finale i Paesi occidentali, intendendo con questo termine quelli della nostra civiltà quindi Australia compresa. Gli europei, guardando a noi, dovrebbero farsi sostituire etnicamente dagli africani con allegria. Chi osa opporsi è xenofobo e razzista, pratica la “cultura dello scarto”.

Il Papa, senza neanche rendersene conto, professa una forma di genocidio. La sostituzione etnica che deriva inevitabilmente dall’immigrazione di massa, infatti, genera il genocidio delle popolazioni autoctone. Per informazioni rivolgersi ai Nativi Americani, quei pochi sopravvissuti si intende.

In Italia, intanto, i “migranti” mettono in pratica una forma particolare di cultura dell’incontro. A Castel Volturno hanno incendiato case e automobili degli italiani e tentato di bruciare viva una ragazza di 17anni, perché due di loro sono rimasti feriti in una rissa. Naturalmente la colpa è degli italiani, gli immigrati hanno semplicemente reagito a degli “atteggiamenti xenofobi e razzisti”.




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