Governo cerca posti per clandestini a Brescia: Lega ‘avvisa’ Comune e albergatori xenofili

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Un «no» secco alla proposta lanciata dalla Prefettura di Brescia sull’opportunità di attivare, anche a Chiari, possibili iniziative di  accoglienza di clandestini a seguito dello straordinario afflusso di stranieri sulle coste italiane causato dai recenti sbarchi.

Lo afferma la sezione della Lega Nord di Chiari (Alessandro Cugini, segretario Lega Nord Chiari, e Roberto Campodonico, consigliere comunale Lega Nord Chiari) che esprime il proprio «motivato dissenso a una eventuale adesione del Comune al servizio di  assistenza e alloggio in strutture idonee da identi ficarsi nel territorio comunale».
Dal Ministero dell’Interno è stata infatti formulata una richiesta di adesione per il periodo decorrente dal 1° luglio al 31 dicembre 2014 al servizio di assistenza e ricovero di stranieri attualmente assegnati alla Provincia di Brescia in numero di circa 200 ma destinati ad aumentare nella stagione estiva in base alle previsioni documentate dal Ministero.

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La recente richiesta trasmessa anche al Comune di Chiari dalla Prefettura di Brescia prevede la disponibilità all’attivazione di strutture di accoglienza con l’obbligo di garantire, da parte degli Enti locali o del terzo settore, la fornitura ai migranti di vitto (rispettoso di principi ed abitudini alimentari), alloggio in sistemazione adeguata e dignitosa, servizio di assistenza linguistica, medica e pulizia dei locali, servizi di pulizia personale e prodotti per l’igiene, fornitura di biancheria ed abbigliamento adeguati alla stagione con la disponibilità aggiuntiva di 2,50 euro al giorno a testa e di una tessera telefonica prepagata con 15,00 euro di traffico per ogni clandestino. Il Ministero dell’Interno si impegna a coprire il costo dell’accoglienza con l’importo di 30,00 euro al giorno (più Iva) per ciascun richiedente.
La sezione di Chiari della Lega Nord ricorda «il forte e destabilizzante impatto sociale conseguente alla apertura effettuata in passato di campi nomadi sul territorio comunale opportunamente smantellati a Chiari nel 2004 con una scelta amministrativa fortemente sollecitata e largamente apprezzata dai cittadini di Chiari per ragioni documentate di igiene e per gravi conseguenze di ordine pubblico».
Secondo la Lega di Chiari, «decisioni politiche dettate da un inconcludente buonismo di facciata e calate dall’alto senza alcun confronto con la nostra realtà locale non sono utili a risolvere l’emergenza migratoria che deve essere fronteggiata con serietà a livello europeo e non scaricata sui Comuni già in gravi difficoltà per i lacci imposti dal patto di stabilità con grave danno per i cittadini residenti».
«Riteniamo questa richiesta-proseguono i leghisti- uno schiaffo pesante imposto al nostro territorio che infierisce pesantemente sui nostri cittadini già gravati da drammatici problemi quotidiani come la disoccupazione e la sottoccupazione ma che incide anche sui nostri invalidi, sui nostri anziani che devono sopravvivere con poche centinaiadi euro e sulle migliaia di esodati figli della famigerata legge Fornero».
«Lo stanziamento da parte del Ministero dell’Interno di 30 euro al giorno per accogliere i clandestini- continua la sezione clarense del Carroccio- è un insulto verso tutti coloro che stanno affrontando un periodo di difficoltà e potrebbe essere meglio impiegato per sostenere i nostri cittadini che stanno vivendo in questi anni una tremenda crisi economica e sociale».

La Lega Nord Chiari «sollecita il Sindaco, la Giunta e tutta l’Amministrazione Vizzardi, in particolare l’assessore ai servizi sociali Baresi e l’assessore all’integrazione Arrighetti, ad esprimere quanto prima il proprio orientamento sulla delicata questione, che presenta risvolti di emergenza sotto il profilo sociale e della pubblica sicurezza e pone anche gravi problematiche dal punto di vista sanitario per la nostra comunità, per il rischio di malattie infettive già accertate come scabbia e tubercolosi. Chiediamo anche che gli operatori del settore non si rendano complici di questa assurdità e che respingano al mittente la richiesta di adesione, per rispetto di tutta la cittadinanza clarense».