L’ereditiera ‘pelosa’ e il prete anti-degrado

Vox
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Lite tra la santorina Beatrice Borromeo e un prete che combatte il degrado. Oggetto del contendere: un barbone.

Tra un tuffo dallo yacht e una serata a casa Elkann, ha deciso che era tempo di ostentare tutta la sua ‘bontà’. Usa così.

“Durante il trasloco trovo tre cuscini un po’ rovinati, vedo un barbone che sta sull’asfalto, sotto una pianta che lo nasconde, e glieli porto. Mi giro e c’è un prete che mi fotografa con l’iPad mini (ultimo modello) e scuote la testa guardandomi con sdegno. Mi avvicino e il padre mi sgrida: “E’ per colpa di quelli come te che la città è piena di questi schifosi!”.
“Scusi?”” – mi viene da ridere ma resto seria – “non è un prete lei?”.
“Sì, ma mi trovo sta gente all’entrata della chiesa, li ho intorno tutto il tempo, sporchi e puzzolenti”.
Io: “Com’è caritatevole lei! Forse potrebbe farli dormire in Chiesa, invece che infastidirsi perché li vede fuori”.
Lui: “E’ questo che la gente come te non capisce. La Chiesa deve portare la salvezza spirituale, non il pane ai poveri. Che la Chiesa debba aiutare sti schifosi è una follia che pensano solo quelli come te”.
Io: “Magari se aiutaste un po’ di più loro, invece che comprarvi iPad (che aveva nella mano destra), iPhone (mano sinistra), o a proteggere i preti pedofili, sareste un po’ meno detestati.
Lui: “Si vede che non capisci niente di Chiesa”.

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Tipico racconto da snob che pensa di fare del bene regalando tre cuscini vecchi ad un barbone. Per sentirsi meglio. E poi tornare agli agi ereditati tra i cuscini nuovi.
Tanto lei trasloca, dove non ci sono barboni. Quelli li lascia a chi non può traslocare.

Questo pietismo da radical chic, è quello che riduce le nostre città a fogne a cielo aperto. Non si risolve il problema alla radice, restituendo queste persone – se italiane – ad una vita dignitosa e rimandando a casa quelle che italiane non sono, si fa elemosina pelosa. E lo si racconta. Sui giornali.

Ah, ce ne fossero preti così. Che comprendono la differenza tra aiutare chi ha bisogno e finire per essere ‘sfruttati’ da chi fa il ‘bisognoso’ di mestiere.