Slovjansk è caduta, si teme massacro: “Putin intervenga prima del genocidio”

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Slovjansk, la roccaforte filorussa nell’Ucraina orientale è caduta. 

Igor Strelkov, uno dei comandanti ribelli ha detto a LifeNews che senza l’assistenza di Mosca, sarebbe quasi impossibile tenere le zone intorno alla città.

“Naturalmente, vedendo la distruzione e la morte della popolazione civile, i miliziani stanno iniziando a perdere la volontà di continuare acombattere”, ha detto.

Circa 150 filorussi feriti sono arrivati ​​negli ospedali di Donetsk, ha detto Andrei Purgin, a vice primo ministro della Repubblica Popolare di Donetsk.

E anche Alexander Dugin, politologo e filosofo russo molto ascoltato dell’entourage di Putin, critica l’inazione della Russia:

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Adesso Putin deve intervenire, i civili muoiono nella Ucraina orientale e la catastrofe umanitaria cresce. Milioni di russi che vivono nell’Ucraina orientale saranno vittima di questo genocidio”, dice in un’intervista al Giornale.

Putin doveva intervenire prima, secondo me. Credo che la situazione sia drammatica in Ucraina orientale, perché la maggioranza della popolazione vuole uscire dall’Ucraina perché non è d’accordo con la politica dell’ultranazionalismo che oggi domina il Paese”.

Gli ucraini hanno già dichiarato che vogliono attaccare laCrimea – spiega il professore. La Russia obbligatoriamente sarà costretta a cominciare la guerra perché Mosca considera la Crimea una parte integrante della Russia”.

Intanto, dopo la caduta di Slovjansk nelle mani del governo di Kiev, la gente a Donetsk teme che la prossima battaglia su larga scala sarà nella loro città.