Mattanza: oggi suicidi operaio e imprenditore, ma Bergoglio scrive ai clandestini

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Gateano Vona, italiano, si è cosparso di benzina e si è dato fuoco all’interno della sua auto in provincia di Imperia, nel comune di San Bartolomeo al Mare. Dopo tanti anni di lavoro nell’edilizia, l’uomo, travolto dalla crisi del mattone, che però non colpisce i romeni e gli albanesi, non aveva più un lavoro. Padre separato, lascia due figli.

A Castel Maggiore, alle porte di Bologna, un altro italiano, un 50enne agente assicurativo ha invece liquido antigelo per motori. Anche per lui si parla di situazione finanziaria dissestata.

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Ed è in questa situazione di emergenza, che arrivano le sconcertanti parole di Bergoglio: “Auspico che le istituzioni competenti siano più coraggiose e generose nel soccorso ai profughi”, dice in un messaggio all’arcivescovo di Agrigento, a un anno dalla sua famigerata visita a Lampedusa. Che è stato il segnale del ‘liberi tutti’ agli scafisti.

Secondo uno studio universitario nel 2013 sono stati 149 i suicidi indotti dalla crisi economica, quasi il doppio dell’anno prima, quando erano stati 89. Un suicidio su due riguarda imprenditori e il Nord-Ovest è l’area più colpita.

Tutti italiani, i clandestini non si suicidano. Li mantiene lo Stato, con i soldi nostri. Quelli che potrebbero aiutare i disoccupati italiani.