Australia respinge barconi: quando la politica è lungimirante

Vox
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In Australia i barconi di clandestini vengono respinti, senza farsi troppi scrupoli di coscienza. E’ gente seria che cerca di tutelare la sicurezza e il benessere dei cittadini. E non hanno Angelino Alfano, per loro fortuna.

Due barche che trasportavano sedicenti profughi sarebbero state fermate dalle autorità australiane nell’Oceano Indiano e diversi passeggeri consegnati alla Marina dello Sri Lanka. Il governo, tuttavia, si rifiuta di commentare il destino degli oltre 200 clandestini di etnia Tamil provenienti dallo Sri Lanka ed intercettati in mare, forse in previsione delle polemiche che i soliti noti scatenano quando uno Stato cerca di contrastare l’immigrazione clandestina.

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Alcuni “attivisti” per i diritti dei “rifugiati” hanno già gridato allo scandalo e parlato di violazione del diritto internazionale.  Come se fosse un diritto entrare clandestinamente in un’altra nazione. Forzare i richiedenti asilo nel loro paese d’origine, senza indagare adeguatamente le loro rivendicazioni è una flagrante violazione della Convenzione sui rifugiati e del diritto internazionale, ha detto il Refugee Council of Australia. Le autorità australiane hanno però respinto ogni accusa.

L’Australia ha adottato un approccio molto duro sui “richiedenti asilo” che tentano di raggiungere il Paese a bordo di imbarcazioni. Il governo non ha fatto alcun commento limitandosi a parlare di “ragioni operative” e non vuole né confermare né negare l’esistenza delle due barche respinte. Ma i media australiani confermano la notizia e affermano che i clandestini sono stati consegnati alla Marina dello Sri Lanka.

Il Consiglio dell’ONU per i rifugiati all’inizio di questa settimana ha espresso “profonda preoccupazione” per la gestione dell’Australia dei richiedenti asilo. E questo significa, ponendosi dal punto di vista dei cittadini australiani, che si tratta della migliore gestione possibile. Attualmente la maggior parte dei clandestini che cercano di farsi strada in Australia in barca vengono inviati nei campi di detenzione in Papua Nuova Guinea e Nauru, quindi non in Australia. Fermare i barconi era uno dei principali impegni presi dal  Primo Ministro Tony Abbott in campagna elettorale. Quando la politica è lungimirante, le soluzioni ai problemi si trovano. I politici italiani prendano nota.