Padova: “antirazzisti” denunciano Bitonci perché combatte degrado

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PADOVA – Con l’inizio dell’era Bitonci soffia un vento nuovo a Padova. Gli immigrati dediti al crimine, e i loro fiancheggiatori italiani, non possono più godere di quel clima di buonismo e tolleranza che ha caratterizzato la situazione antecedente.

Così, fioccano  le proteste e le iniziative contro la Giunta “cattiva”, colpevole di non voler più consentire attività illecite e situazioni di degrado. E’ arrivata addirittura una denuncia nei confronti del sindaco di Padova Massimo Bitonci e dell’assessore alla Sicurezza Maurizio Saia, per “istigazione a delinquere”. No, non è una barzelletta. 

E’ stata presentata oggi da alcuni gruppi di “attivisti”(Razzismo stop, Beati i Costruttori di Pace, Giuristi democratici, Avvocati di strada, Antigone, Altra Agricoltura e Bio Lab), i quali si sono rivolti alla Procura padovana ritenendo che in alcune dichiarazioni dell’assessore si possa ipotizzare l’istigazione al «sequestro di persona». Il sindaco sarebbe stato coinvolto come responsabile della Giunta.

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Saia parlando di mendicanti, prostitute e venditori abusivi aveva invitato gli agenti di polizia municipale a «portarli al comando, procedere con il fotosegnalamento, fare un verbale e tenerli li il più a lungo possibile. Devono perdere la giornata di “lavoro”, perché questo è il deterrente». Si tratta di azioni assolutamente legali, sono le leggi ad autorizzare le forze dell’ordine a compierle.

In mattinata un centinaio di esponenti dei centri sociali, in compagnia di immigrati africani, hanno protestato contro la lotta al degrado e all’illegalità avviata dalla giunta a guida leghista, utilizzando anche toni minacciosi: “Saia non avrai vita facile. C’è una città che cresce dal basso e che sta con gli ultimi”.

Per queste personcine a modo, i questuanti molesti, le donnine dell’Est che vengono in Italia a prostituirsi e gli africani clandestini che vendono abusivamente merci false, sono gli “ultimi”. In questo caso, invitiamo orgogliosamente tutti a stare dalla parte dei primi. Dalla parte della legalità e della civiltà.