C’è chi dice no: spari contro carovana di ‘nomadi’, che sgomberano

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Vimercate – Qualcuno si ribella al degrado e all’ingiustizia, e partono fucilate contro il campo nomadi abusivo. Sabato, verso le 3, qualcuno è sceso da una macchina e ha sparato con un fucile da caccia contro la carovana di nomadi che da tre giorni è parcheggiata a Oreno di Vimercate, davanti al campo da calcio, con rifiuti abbandonati ovunque. Nel totale disinteresse di istituzioni, magistratura e forze dell’ordine.

Ha esploso almeno due colpi con un fucile da caccia caricato «a pallini» contro alcune auto dell’accampamento. Senza ferire nessuno, un avviso ai naviganti: qui non siete graditi.

Dopo gli spari, gli zingari hanno chiamato le forze dell’ordine: sul posto sono arrivati come galoppini, i carabinieri della Compagnia di Vimercate che hanno trovato i pallini sparati dal fucile da caccia.

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L’obiettivo del ‘giustiziere’ è stato raggiunto: gli zingari hanno lasciato il parcheggio la mattina seguente, poche ore dopo i colpi di fucile.

«COLPI criminali», li definisce il sindaco di Vimercate, Paolo Brambilla, molto toccato da quanto è successo, ma che non aveva fatto nulla, per allontanare gli abusivi molesti: «A qualunque matrice essi appartengano, sono gesti inammissibili, come le scritte contro Cecilie Kyenge. Il rischio è che questi episodi facciano dimenticare tutte le cose buone fatte in materia di integrazione, non ultima la festa al Must con gli allievi del Centro orientamento immigrati e la comunità di stranieri. La nostra è una storia di civiltà che si cerca di macchiare: la città nel 2009 è stata insignita dal Capo dallo Stato della Medaglia d’argento al merito civile per la lotta al nazifascismo». Un uomo confuso.

Il primo cittadino è timoroso che altri possano seguire l’esempio, soprattutto dopo il successo ottenuto dal ‘giustiziere’, e lancia quello che definisce in modo bizzarro ‘un richiamo alla legalità’: «Essere accoglienti vuol dire soprattutto fare rispettare le leggi. Per quanto riguarda la carovana di via Lodovica avevo già pronta l’ordinanza di sgombero. Non appena sono arrivati, come sempre succede in casi come questo, mi sono messo in contatto con il Prefetto. Non c’erano le condizioni igieniche perché rimanessero. Al massimo martedì se ne sarebbero andati». Ah, ah, ah. Lui aveva pronta l’ordinanza, con calma. Ma qualcuno lo ha anticipato.

Fischia il vento. Quello buono. Quello che viene dalla direzione giusta.