Jihadisti in Occidente: il terrore dei ‘nuovi europei’ sbarca in Spagna

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jihadisti spagnoliIn Francia han già seminato il panico, versato sangue e messo in allerta i servizi segreti. Ora è la volta della Spagna. Sono gli jihadisti attivi da tempo in Occidente. In apparenza conducono una vita normale, anonima. In realtà, reclutano ed inviano in Siria ed in Iraq le nuove leve “arruolate” nelle fila dell’Isil, il gruppo che contende ad Al Qaeda l’egemonia del terrorismo internazionale. Almeno due dei nove individui, arrestati nei giorni scorsi a Madrid nell’ambito dell’”Operazione Gala”, lavoravano da anni fianco a fianco con i loro colleghi, senza che nessuno avesse saputo o intuito della loro appartenenza alla cellula jihadista denominata “Brigata Al Andalus”.

Secondo quanto riferito ad Europa Press da fonti investigative, uno di loro sarebbe Oiale Chergui, già reclutato, indottrinato ed addestrato al combattimento nelle fila dell’Isil, il sedicente Stato islamico per l’Iraq e il Levante. Avrebbe potuto evitare il carcere versando 10 mila euro di cauzione, ma la sua famiglia non sarebbe stata disposta a pagarli.

25 anni, marocchino, sposato e da pochi mesi padre, Chergui ha lavorato sin da ragazzo in una Ong di Madrid: tre ore al mattino, tre al pomeriggio, tutti i giorni. Senza che nessuno sospettasse alcunché, prima del suo arresto. «Era un giovane fantastico, sempre disposto a dare una mano», hanno dichiarato alla stampa i suoi colleghi, ben lontani dall’immaginare ch’egli frequentasse, nello stesso periodo, la tenuta di Ávila, dove si preparava fisicamente e ideologicamente con altri guerriglieri a combattere per l’islam. La notizia del suo fermo li ha colti tutti di sorpresa: «Non vedendolo giungere al lavoro – ricordano – ci eravamo meravigliati che non avesse chiamato per avvisare. Abbiamo telefonato a casa, ma non avevano notizie. Abbiamo appreso della detenzione poi, da sua moglie». Dalla Corte Nazionale, la conferma. E la prospettiva che, ora, il suo posto debba essere occupato da qualcun altro, perché la faccenda – questo è certo – non si concluderà tanto presto… «Era molto introverso, non parlava quasi – ricordano in ufficio – Si era fatto crescere la barba e stava tutto il giorno con il Corano in mano, però era la sua religione, non ci abbiamo fatto molto caso. Ci ha sorpresi quanto accaduto».

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Un altro degli arrestati, sempre su disposizione del giudice della Corte Nazionale, è Abdeslam El Haddouti, a capo del gruppo “Lahcen Ikasrrien”. Secondo fonti di Polizia, El Haddouti, 35 anni, originario di Tetuán, in Marocco, lavorava da anni alla Fnmt, la Reale Zecca spagnola, con tanto di contratto: un ruolo minore, ma che ora ha ovviamente perso. Per i ribelli, doveva invece operativamente intercettare e reclutare possibili terroristi, disposti a raggiungere gli scenari di guerra, come il giovane Chergui. In passato è stato detenuto a Guantanamo, dopo esser stato bloccato in Afghanistan, mentre combatteva a fianco dei talebani.

Secondo gli inquirenti, la cellula appena smantellata aveva raggiunto un alto livello di esperienza e professionalità, senz’altro superiore a quello dei gruppi fermati in precedenza a Ceuta e Melilla, tra loro disarticolati. Il fatto poi che i terroristi fossero riusciti ad insediarsi a Madrid rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione.

In collaborazione con: nocristianofobia.org